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CASERTA, BRASILIANA UCCISA: AL PROCESSO PARLA LA SORELLA DELLA VITTIMA


CASERTA, 9 FEBBRAIO 2010 - - "Per me è stato Fortini ad ucciderla, quello lì è malato". Al processo per l'omicidio della brasiliana Marinalba Costa Silva, la prostituta uccisa a Isernia all'inizio del 2008, oggi è stato il giorno della sorella della vittima, Gracinha De Jesus Costa. La donna - residente in una cittadina della costa abruzzese - ha chiesto è ottenuto alla Corte d'Assise di Campobasso di essere sentita a porte chiuse. Poi però, uscendo dal palazzo di Giustizia, ha puntato il dito contro l'unico imputato del processo, il geometra di Letino (Caserta) Ignazio Fortini. L'uomo è in carcere da 18 mesi e si è sempre proclamato innocente ammettendo solo di essere andato nel monolocale dove Marinalba si prostituiva per avere una prestazione sessuale a pagamento. "Io non ho una idea precisa di chi possa essere - ha aggiunto la sorella della vittima parlando con i giornalisti - però i sospetti li concentro tutti su Fortini". Per il resto durante la sua deposizione (la Costa è stata citata dalla difesa) la donna ha lanciato sospetti su diverse altre persone sostenendo che negli ultimi giorni di vita Marinalba ricevette minacce di morte. Innanzitutto da un trans con il quale era in affari; un trans, che - stando al racconto della donna - avrebbe spedito un pacco di droga a casa del convivente di Marinalba per farla arrestare e vendicarsi così di un torto subito per una storia di espulsioni dal territorio italiano. Questo trans però non è mai stato identificato. C'era poi un uomo che aveva prestato soldi alla brasiliana e che per riottenere il suo denaro l'aveva minacciata. "Se emergono piste alternative è utile alla causa di Fortini - ha commentato l'avvocato Claudio Sgambato che difende l'imputato - la sorella di Marinalba ha confermato che nell'ultimo mese di vita ha avuto minacce di morte, sono emersi i contatti con questo trans molto pericoloso, che faceva sfruttamento della prostituizione e che voleva vendicarsi. C'é insomma un quadro di contatti con persone potenzialmente sospettabili". La prossima udienza del processo si terrà il 16 febbraio, saranno ascoltati gli ultimi testimoni.

 
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