"Stiamo tutti bene, grazie a Dio. State tranquilli e spero di potervi riabbracciare presto". Luca Patrizio, 22 anni, il caporalmaggiore della 138/a Brigata Corazzata Ariete, ferito con altri commilitoni a Nassiriya, ha rassicurato di persona i genitori, Nicola, pensionato, di 61 anni, e la mamma, Giovanna Monfreda, di 58 anni, bracciante agricola. La sua telefonata ha preceduto di poco quella delle autorità militari italiane. In casa, stamattina poco dopo le 9.30, racconta il padre, c'era anche il fratello Pietro, che ha 29 anni ed è sottufficiale della Guardia di Finanza in servizio a Lecco, in licenza da qualche giorno a Calvi Risorta, un piccolo centro agricolo del Casertano. "Abbiamo avvertito subito - racconta il pensionato - anche mia figlia Patrizia Daniela, assistente sociale di 27 anni e l'ultimo figlio, Antonio, di 19 anni, per tranquillizzarli. Sono contento che Luca ed i suoi compagni stiano bene. Ora siamo in attesa del suoi ritorno". Luca Patrizio, è ragioniere. E' entrato nell'Esercito come volontario in ferma breve nel marzo del 2001. Dopo tre mesi di corso presso l'80/o Reggimento volontari in ferma breve di Cassino, è stato trasferito a Roma e successivamente assegnato, alla brigata Ariete che nel gennaio scorso ha avvicendato in Iraq la Brigata Sassari. "La vita militare per molti giovani del Sud costituisce uno sbocco occupazionale, ma è stata scelta da Luca Patrizio", sottolinea il sindaco di Calvi Risorta, Antonio Caparco, che si é recato a trovare i genitori. "Una scelta per vera passione - aggiunge il sindaco - Luca aspira a diventare un carabiniere e si sta impegnando per raggiungere questo obiettivo". "Sono orgoglioso - afferma il sindaco di Calvi Risorta - di Luca e di tanti giovani del nostro Paese che credono nei valori della Patria, che servono con convinzione, dedizione e sacrificio, lontani dai loro affetti".
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