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CASTELVOLTURNO (CASERTA): PENTITO VASSALLO ACCUSA FRATELLO E LO FA ARRESTARE


CASERTA, 6 OTTOBRE 2009 - Coltivava pesche in un'area inquinata e sottoposta a sequestro perché considerata una delle discariche abusive utilizzate per lo smaltimento illecito dei rifiuti. Su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, è stato arrestato Nicola Vassallo, 48 anni, fratello del collaboratore di giustizia Gaetano. L'uomo, già indagato per associazione mafiosa e disastro doloso in concorso con il fratello e altri imprenditori ed esponenti del clan dei Casalesi-fazione Bidognetti, era stato nominato custode giudiziario dell'appezzamento di terreno ubicato in località San Giuseppiello nel comune di Giugliano nel napoletano. Vassallo è accusato di aver violato i sigilli e gli obblighi derivanti dalla sua carica per realizzare sul terreno estese coltivazioni di frutta destinate alla vendita. I controlli della Squadra Mobile di Caserta hanno permesso di accertare che Vassallo aveva rimosso la segnaletica installata per indicare che l'area era sottoposta a sequestro. Nella zona, regolarmente arata, erano stati effettuati innesti e impianti creando un grande pescheto. I terreni di San Giuseppiello di Giugliano sono risultati altamente inquinati da rifiuti speciali e pericolosi presentando anomale ed elevate concentrazioni di idrocarburi pesanti, cromo, arsenico e piombo. L'area era stata sequestrata dalla Squadra Mobile di Caserta nel luglio 2008, insieme ad altri siti della provincia di Napoli e di Caserta nell'ambito delle indagini avviate dopo le dichiarazioni ai magistrati della Dda partenopea di Gaetano Vassallo. Confidenze che resero possibile accertare come l'imprenditore, per conto dei Casalesi, aveva creato un vero e proprio cartello di aziende riconducibili all'organizzazione camorristica. Imprese attive nel settore dello smaltimento dei rifiuti che avevano, di fatto, realizzato un monopolio abbattendo i costi di esercizio e imponendosi sul mercato grazie allo smaltimento illecito e abusivo di rifiuti. Scarti speciali, tossici e nocivi che venivano seppelliti in una serie di discariche clandestine direttamente o indirettamente collegate al clan dei Casalesi.

 
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