CASERTA, 24 LUGLIO 2009 - ''I responsabili dell' incendio ? Sono sciacalli, che agiscono d' accordo con alcuni imprenditori che fanno il loro stesso mestiere''. Cosi' l' imprenditore casertano Franco D' Angiolella, vittima della distruzione del proprio deposito di imballaggi ad opera del racket delle estorsioni il 19 luglio, risponde alle domande dei giornalisti. ''Non sono assicurato - aggiunge - anche perche' qui nessuno ti assicura''. D' Angiolella ha detto di avere intenzione di proseguire la propria attivita'. ''Ricostruiro' il deposito se mi fanno avere una licenza provvisoria''. Il deposito semidistrutto dall' attentato si trova in Via Provinciale Tre Ponti, tra i Comuni di Parete e Giugliano, e custodiva cassette di legno per la frutta ed attrezzi. L' azienda di D' Angiolella si trova a sette chilometri di distanza. L' imprenditore ha ringraziato il sottosegretario Mantovano, i vertici della Procura di Napoli e le altre autorita' presenti della solidarieta' ricevuta. Al sopralluogo dei locali distrutti dall' incendio hanno partecipato anche il consulente anti-racket del Comune di Napoli Tano Grasso ed esponenti dell' associazione ''Libera''.
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