CASERTA, 13 LUGLIO 2009 - "Forse è tempo di cominciare a chiedersi se la Regione Campania sia ancora un'istituzione deputata a far leggi ed a programmare iniziative per produrre sviluppo e benessere per i propri abitanti o non si sia trasformata in una sorta di agenzia per la promozione dello spettacolo". A sostenerlo è il capo dell'opposizione in Consiglio Regionale, dopo aver constatato che il Bollettino regionale pubblicato oggi con tre decreti dirigenziali del 29 giugno scorso, 852 - 853 e 854 ben 886mila euro (circa 1miliardo e 700milioni di vecchie lire) ad operatori esercenti attività connesse al mondo dello spettacolo. "Ciò che lascia perplessi - continua - è che non si tratta dei primi fondi che la giunta regionale ha destinato, nel corso di quest'anno a questo tipo di attività. Anzi. Nel corso del 2009 (come, per altro, negli anni precedenti) di simili iniziative - che noi abbiamo provveduto regolarmente a denunciare - ne sono state assunte tantissime, finendo, così, per contribuire in maniera notevole ad appesantire i, già di per sé gravosi, conti della Regione". "E quello che più colpisce - aggiunge, ancora - è, da un lato, la constatazione che fra i beneficiari di questi contributi ci sono nomi che si ripetono con una costanza quasi ossessionante e, dall'altro, la laconicità e la totale incomprensibilità degli oggetti come, tanto per fare un esempio, "misure di sostegno a favore di progetti speciali", del decreto 854, grazie al quale 9 enti si sono spartiti 502mila euro? Ancora: cosa s'intende per "progetto speciale"? Di più, chi stabilisce che un progetto é più speciale e, quindi, più meritevole di un altro?". "E viene anche da chiedersi - rileva, il capo dell'opposizione - quale sia la strategia e la strada per garantire "l'accesso, la mobilità e la formazione del pubblico"? Forse i 21mila euro stanziati con il decreto 853? Oppure chi assicura che i progetti presentati dai 18 soggetti che si sono divisi i 361mila euro del decreto 852 siano effettivamente quelli "che hanno comprovata storicità, qualificazione professionale e forte valore d'innovazione" e non siano stati scelti, piuttosto, per il miglior grado di amicizia e la maggiore disponibilità nei confronti dei vertici di Santa Lucia?". "Per carità - conclude D'Ercole, non siamo assolutamente contrari a che la regione sostenga le attività di spettacolo, sotto qualsiasi forma, ma se, nel farlo, si tenesse anche conto delle difficoltà in cui versano le casse regionali e, definendo criteri oggettivi, in grado di evitare favoritismi, ci fosse maggiore trasparenza e se, nell'assegnazione dei fondi relativi, ci si ricordasse anche delle realtà del comparto operanti anche nelle province di Avellino e Caserta, sicuramente non guasterebbe. O no?".
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