CASERTA, 13 LUGLIO 2009 - Con l'accusa di aver prodotto una falsa perizia per agevolare due clan camorristici è stato arrestato dagli agenti della Dia di Napoli e di Catania Alberto Alfio Natale Fichera, ingegnere e docente presso l'università di Catania. A Fichera è stata notificata un'ordinanza di custodia cautelare per corruzione e falsa perizia aggravata dall'aver favorito i Casalesi e il gruppo camorristico dei Cimmino, attivo nella città di Napoli. Secondo quanto contestato dalla Direzione distrettuale antimafia napoletana, il professore avrebbe attestato che le voci captate in una delle intercettazioni disposta nel corso di un'indagine per un duplice omicidio, avvenuto nel 1999, non erano quelle di Aniello Bidognetti e di Vincenzo Tammaro. Le indagini sono state attivate a seguito delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia che avrebbero riferito che Aniello Bidognetti e Vincenzo Tammaro avrebbero, invece, organizzato l'agguato nel quale morirono Enrico Ruffano e Giuseppe Consiglio, avvenuto a Napoli una decina di anni fa. Non solo: i due furono intercettati nelle fasi preparatorie del delitto, ma furono assolti "a fronte di un versamento di denaro (cento mila euro, ipotizza l'accusa) in favore del perito" che aveva avuto incarico dalla Corte di Assise di Napoli di identificare coloro che avevano preso parte alle "compromettenti intercettazioni". Secondo i collaboratori di giustizia, Fichera avrebbe "aggiustato" il processo depistando una perizia nella quale attestava falsamente che le voci registrate nel corso delle intercettazioni telefoniche non corrispondevano a quelle dei due imputati. Successivamente un nuovo collegio di consulenti ha sostenuto che invece erano proprio Bidognetti e Tammaro e che "la perizia di Fichera - scrive la Procura di Napoli in una nota - fosse affetta da gravissime incongruenze nella lettura dei dati strumentali".
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