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GENOVA, MORTE SUL LAVORO: DITTA CASERTANA ERA SENZA ASSICURAZIONE


GENOVA, 23 MAGGIO 2009 - Emiliano Cassola, l'operaio precipitato nella discarica di Scarpino (Genova) il 2 ottobre scorso forse non avrà mai giustizia. Almeno quella civile. Per il penale infatti solo ieri il sostituto procuratore Francesco Pinto ha emesso una raffica di avvisi di garanzia: sette dirigenti di tre imprese sono indagati per omicidio colposo, inosservanza delle norme di sicurezza e falso. L'incidente avvenne quando Cassola, nel corso del suo lavoro di addetto alle operazioni di recupero del biogas nella discarica comunale di Scarpino, precipitò in un pozzo profondo alcune decine di metri. Nonostante gli sforzi dei colleghi, il suo corpo venne recuperato solamente tre giorni più tardi. Cassola era dipendente dell'Asia spa di Torino, che lavorava sulla discarica insieme a un'altra società, la D'Auria Trivellazioni di Caserta. Ed è' proprio su quest'ultima che gli inquirenti avevano messo gli occhi sin dall'inizio della storia. Tra gli indagati anche l'amministratore delegato di Amiu, la municipalizzata genovese che si occupa dei rifiuti. Ma ora si è scoperto un fatto perlomeno strano: la D'Auria aveva una polizza antinfortuni e per rischi civili stipulata con la compagnia Fondiaria. Peccato che la società casertana qualche mese prima dell'incidente abbia lasciato scadere la polizza e non l'abbia mai rinnovata. Insomma se non ci penseranno i giudici la famiglia Cassola non otterrà neanche una lira da quella che al momento sembra la maggiore responsabile della morte dell'operaio.

 
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