CASERTA, 9 MAGGIO 2009 - Le piace molestare le donne, così a caso e per gioco, tanto che dopo l'ennesima querela e aggression nei confronti di una ragazza (alla quale ha fatto cadere tutti i denti) è stata arrestata per stalking e violenza personale. Si tratta della casertana Mariangela Fiorillo, figlia - dicono alla polizia -del noto pregiudicato Raffaele Fiorillo, detenuto.
I poliziotti della squadra volante della questura di Caserta, al comando del dirigente Sepe, sono intervenuti in via Cilea, zona parco Cerasole, in seguito a una segnalazione. La donna è stata sorpresa poco dopo aver malmenato con calci,pugni e schiaffi la sua vittima, M. B., un'altra donna, mentre quest’ultima viaggiava a bordo della sua auto ed era in coda per il traffico. Mariangela Fiorillo, nota a Caserta con il nome di Laura, da alcuni mesi, a quanto pare, aveva preso di mira la malcapitata, tanto che per le precedenti aggressioni (verbali e con minacce) aveva sporto diverse querele alla polizia ed ai carabinieri di Caserta.
Ieri pomeriggio, alle 16,30 circa, la Fiorillo, dopo aver notato che la sua vittima ormai usuale era alla guida della sua auto Ford Fiesta in colonna per il traffico, ha aperto la portiera ed ha aggredito M. B..
La vittima allertava il 113 e la Volante di turno, alle 16,45 circa, interveniva in via Cilea, bloccando e traendo in arresto la ventisettenne, che si trovava nel palazzo lì vicino, nell'intento di entrare nell’abitazione della sua amica di nome Giusy, luogo in cui voleva nascondersi e far perdere le proprie tracce.
Dalle immediate indagini esperite dagli uomini della polizia giudiziaria in forza alla questura di Caserta, al cui cospetto veniva condotta l’arrestata e dove, successivamente, giungeva anche la vittima dell'aggressione, che sporgeva denuncia per la violenza e le lesioni (devastazione dei denti ) veniva accertato che la Fiorillo non aveva alcun valido motivo per aggredire la suddetta vittima e che era una delle tante donne da lei presa di mira.
Dopo gli adempimenti di rito l’arrestata, essendo madre di minore di pochi mesim veniva sottoposta agli arresti domiciliari presso la sua abitazione a disposizione dell’autorità giudiziaria, dopo aver, ovviamente avvertito il pubblico ministero di turno.
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