Il Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, allargata ai 19 sindaci dell'agro aversano ed alcuni parlamentari della zona, ha esaminato oggi la situazione criminalità nella vasta area, dove da tempo i cittadini lamentano la recrudescenza di rapine, scippi e furti e chiedono una maggiore presenza delle istituzioni. Il prefetto Carlo Schilardi nel ribadire la una particolare attenzione al problema, che i cittadini hanno evidenziato anche ieri sera partecipando in massa ad Aversa alla fiaccolata per la legalità, ha auspicato, tra l'altro, l'avvio di una concreta collaborazione tra i Comuni , con una sinergia tra le varie polizie locali, e confermato l'impegno a sollecitare l'istituzione nell'Agro del carabiniere e del poliziotto di quartiere. Nel corso dei lavori si è sottolineata anche la necessità di avviare il progetto per la videosorveglianza, del quale ha fatto riferimento nella sua relazione il sindaco di Aversa, Domenico Ciaramella e di sollecitare la Regione a concedere i fondi previsti per i progetti di sicurezza urbana. L'arresto di Francesco Schiavone elemento di punta del clan dei 'casalesi', e di altri pericolosi pregiudicati legati ad organizzazioni camorristiche operanti nella zona, hanno spiegato nei loro interventi alcuni sindaci, "costituiscono la riprova di un impegno costante e proficuo di polizia e carabinieri, ai quali va il riconoscimento del popolo aversano, ma occorre fare di più per contrastare la microcriminalità e dunque, scippi, rapine, furti ad opera soprattutto da malviventi che provengono dai vicini comuni napoletani". Nel corso dell'incontro il prefetto Schilardi, a nome dei sindaci aversani e del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica ha donato al questore, Enzo Roca un targa a ricordo destinata agli operatori di polizia che, a conclusione di indagini ed appostamenti, durati alcuni mesi, sono riusciti ad assicurare alla giustizia Schiavone. L'emergenza criminalità ad Aversa è balzata alla cronaca la scorsa settimana dopo la lettera-appello che la commerciante Margherita Rubino, ha inviato alla moglie del presidente della Repubblica, Ciampi, nella quale dopo avere rappresentato il "clima di sfiducia" dei cittadini per i fenomeni malavitosi che da tempo mettono in ginocchio l'intero agro aversano, ha denunciato di volere chiudere il proprio negozio di abbigliamento per i troppi furti e per il clima di omertà che regna nella città.