"Una crisi annunciata, di cui nessuno può ora lavarsi le mani". Il presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo, interviene così sull'emergenza rifiuti. "Paghiamo - aggiunge - un grave errore, aver fatto decidere ai privati dove collocare gli impianti: bisognava affidargli solo la realizzazione tecnica del progetto. Dall'altro lato la politica ha delegato e poi non ha avuto la forza di difendere i progetti. A questo si aggiunge la colpa che deve essere attribuita agli amministratori delle grandi città, visto che in anni di emergenza città come Napoli, Salerno, Caserta hanno fatto così poco per portare a livelli apprezzabili la raccolta differenziata". Buonomo esprime solidarietà ai cittadini che in questi giorni presidiano le discariche, ribadendo che "la raccolta differenziata spinta, basata sul porta a porta del secco-umido é l'unica soluzione in termini qualitativi e quantitativi per uscire nell'immediato e nel futuro definitivamente dall'emergenza rifiuti. E la dimostrazione avviene con un semplice calcolo: oggi se in Campania avessimo raggiunto la percentuale del 35% come previsto dal decreto Ronchi, avremmo avuto una riduzione di circa 2500 tonnellate al giorno di rifiuti, pari a circa 2000 ecoballe in meno al giorno, circa 700mila in meno all'anno da stoccare sui territorio regionale". Legambiente conclude: "Nelle prossime settimane con il permanere dell' emergenza ci ritroveremo i rifiuti per strada e lì potrebbe entrare in gioco la camorra diffusa , quella pronta a togliere i rifiuti per strada con i suoi camioncini e magari gettarli sopra una falda idrica, ma lontana da sguardi indiscreti".
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