CASERTA – Gli 007 della Squadra Mobile di Caserta, infliggono un altro duro colpo al gruppo del clan Setola. A finire in manette la scorsa notte un affiliato al clan dei Casalesi (fazione Bidognetti), indicato dai collaboratori di giustizia contiguo e legato al gruppo stragista del latitante Giuseppe Setola. Si tratta di Metello Di Bona, 38 anni, destinatario di due ordini di custodia cautelare emesse il 3 aprile e il 30 ottobre di quest'anno per i reati di concorso in associazione per delinquere di stampa mafioso ed estorsione aggravata e continuata ai danni di imprenditori e commercianti dell'Agro Aversano, in particolare della zona di Lusciano. Il latitante, a quanto si è appreso, è stato bloccato prima di un incontro «galante» con una donna, organizzato, sembra, d'intesa con il proprietario dell' appartamento. Di Bona, inserito nella lista dei cento latitanti più pericolosi, è stato arrestato a Casaluce, comune dell’agro aversano. Gli investigatori, coordinati dal vicequestore Rodolfo Ruperti e dal dirigente della sede distaccata di Casal di Principe della squadra mobile Alessandro Tocco, sono arrivati a Di Bona grazie a una attività investigativa supportata da intercettazioni telefoniche e ambientali. E' finito in carcere con l'accusa di favoreggiamento aggravato anche il proprietario dell'abitazione presso cui Di Bona stava trascorrendo la latitanza: Gennaro Paciello di 48 anni con precedenti penali per truffa e reati contro il patrimonio. Gli arresti sono stati eseguiti con il supporto e la collaborazione del Servizio centrale operativo e equipaggi del Reparto prevenzione crimini inviati dal ministero dell'Interno in provincia di Caserta per l'emergenza camorra. Di Bona è solo l'ultimo arrestato di una lunga serie di presunti appartenenti alla cosca dei Casalesi finiti in carcere. Prima di lui, appena due giorni fa era stato ammanettato Luigi Tartarone e, precedentemente Massimo Alfiero, Vincenzo Di Fraia, Pietro Fontana, Nicola Tavoletta, Stefano Cirillo, Francesco Cirillo, Massimo Napolano, Salvatore Santoro e Giuseppe Guerra e Raffaele Granata. Ancora prima sono finiti in manette pericolosi latitanti come Antonio Alluce e Davide Granato. «C'e' la necessita' di cambiare rotta in Campania, come è già avvenuto in Sicilia dove si tende ad avere più coscienza e consapevolezza della possibilità di sconfiggere la mafia e di non sottostare alle estorsioni, diventate una delle piu' importanti fonti di approvvigionamento della criminalita' organizzata». Parole del questore di Caserta, Carmelo Casabona, che ha commentanto con i giornalisti l'arresto di Di Bona. «La camorra - ha aggiunto il questore - possiamo sconfiggerla, ma non da soli. Faccio appello, perciò, a imprenditori e commercianti affinchè prendano coscienza della loro forza, che insieme alla nostra, ci consentirà di percorrere quella strada già tracciata in Sicilia per contrastare in maniera efficace la criminalita' organizzata. Non pretendiamo coraggio - ha concluso il questore di Caserta - vogliamo noi correre rischi perchè è il nostro mestiere. Ma la guerra alla camorra dobbiamo vincerla tutti assieme». L'obiettivo ora sono altri due latitanti storici della potente organizzazione criminale casertana, Antonio Iovine e Michele Zagaria. I due sono ricercati da oltre 12 anni; gli investigatori non escludono che si trovino ancora tra Napoli e Caserta, dove possono contare sull'appoggio di centinaia di affiliati e fiancheggiatori dei casalesi o di altri clan. (21 dicembre 2008)
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