Un Pd "un po' federale potrebbe essere la risposta ai tanti problemi che assillano il Paese, ma non dovrà essere il federalismo di abbandono, alla cavatevela da soli, ma il federalismo della responsabilità. Assumiamoci tutti insieme la responsabilità e la capacità di capire, di affrontare i problemi, mettere in campo le risorse e di scommettere sul futuro del Paese, ma a partire dalle differenze che lo attraversano". Così il vice presidente della Camera, Rosy Bindi, nel suo intervento al convegno 'Il federalismo, il Mezzogiorno e la sfida della coesione', svoltosi a Caserta. "Credo - ha aggiunto la Bindi - che al Sud dobbiamo dare una particolare attenzione, perché non solo non ci sarà futuro per il nostro Paese se il Mezzogiorno non tornerà a crescere; se non supererà questa forbice, questa distanza che lo separa sempre più in maniera sempre più grave dalle altre parti del Paese".
Rosy Bindi ha aggiunto, nel corso del suo intervento al convegno a Caserta, che "il Partito democratico non sarà un partito se non tornerà a radicarsi seriamente, non per ciò che era nel passato, ma per ciò che deve essere adesso in questa parte del nostro Paese come il Mezzogiorno. Così ritrova il rapporto con la società, con le sue risorse, con i suoi problemi e affronta i suoi problemi".
"Sono convinta - dopo che non solo Firenze ma anche Napoli e la Campania hanno occupato in questi giorni le prime dei giornali- che se il Pd non anticipa magistratura , giornali e le piazze d'Italia, ed affronta seriamente la questione morale, non ne usciamo". Lo ha sostenuto il vice presidente della Camera Rosy Bindi, chiudendo a Caserta il convegno, promosso dal vice capogruppo regionale del PD campano, Nicola Caputo, sul tema "Il federalismo. Il Mezzogiorno e la sfida della coesione, alla quale hanno partecipato, tra gli altri il vice presidente dela Commissione Affari Costituzionali, Roberto Zaccaria, il presidente della regione Calabria, Agazio Loiero, e l'on. Margherita Miotto. Rosy Bini ha ammonito a non fare come è accaduto in un'altra stagione difficile della politica italiana, "quando - ha detto - rifiutandoci di far come politica e come Partito un processo vero alla politica ed al partito per il rinnovamento ed il rilancio delle nostre ragioni, finimmo per essere processati altrove".
(5 dicembre 2008)