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CASERTA, PROGETTO TURISMO: CONCLUSO CONVEGNO CONFINDUSTRIA


CASERTA - Un progetto di riposizionamento di Caserta come destinazione di turismo culturale con una destagionalizzazione dell'offerta. Il programma pilota operativo di Confindustria presentato oggi in Terra di Lavoro ha il suo punto di partenza nella valorizzazione dei beni culturali e prevede la creazione di un sistema di logistica e comunicazione ad hoc. I siti storici e artistici, come la reggia con il bosco di San Silvestro, Carditello e San Leucio, i borghi di Casertavecchia e Sant'Angelo in Formis, e i siti archeologici come il museo provinciale campano a Capua e l'Anfiteatro a Santa Maria Capua Vetere, sono inclusi negli interventi di valorizzazione presi in esame. Le ipotesi di investimento variano tra i 15 milioni euro, con lavori per rimettere a nuovo la reggia di Carditello, e gli 11 milioni di euro per il borgo di Casertavecchia. Il modello organizzativo gestionale proposto da Confidustria per valorizzare le ricchezze storiche di Caserta e' la partecipazione del pubblico e del privato, un consorzio misto per ottimizzare la gonvenance in modo da proiettare il ritorno degli investimenti nel sistema economico locale di Caserta. "Io credo, anche come industriale del settore, che oggi una politica turistica avveduta non debba piu' considerare il turismo come un tutto indistinto", sottolinea Cristiana Coppola, vicepresidente di Confindustria per il Mezzogiorno. "La reggia di Caserta - aggiunge - ha le potenzialita' per diventare piu' famosa di quella di Versailles. Due sono gli assi portanti sui quali costruire una nuova politica del turismo. Una offerta integrata, nella quale il pubblico pensa alla custodia e alla gestione dei beni di maggior pregio, ma anche al sistema di trasporti pubblici e alla promozione; e il privato attraverso la ristorazione, l'ospitalita' e offerte culturali-commerciali accompagna la promozione del nostro patrimonio. Poi l'asse della qualita'". Rispetto l'offerta degli altri paesi, quella italiana, avverte Coppola, "la confezione finisce per svilire il contenuto". Claudio Velardi, assessore al Turismo della Regione Campania, si dichiara "totalmente in linea. Cristiana Coppola ha posto l'accento sulle due questioni sulle quali bisogna assolutamente intervenire. E la qualita' della nostra offerta e' un tema per me talmente centrale, che lo stiamo inserendo al centro del sistema di incentivi alle imprese per il ciclo di investimenti 2007/2013". La Regione, insiste Velardi, su Caserta ha una progettualita' "che partira' dalla reggia, che e' la piu' grande attrattiva turistica, insieme a Pompei, della Campania". L'assessore anticipa la possibilita' della creazione di un tavolo operativo nei prossimi giorni per discutere con Confindustria come il loro progetto per il capoluogo di Terra di Lavoro "puo' vivere dentro il nostro in modo tale da poter sperimentare l'integrazione tra pubblico e provato".
Parla deputata Petrenga - "La Reggia vanvitelliana di Caserta, uno dei monumenti più visitati d' Italia incassa ogni anno circa due milioni di euro dai biglietti d' ingresso, ma vede tornare solo tre o quattrocentomila euro attraverso il ministero per i Beni Culturali". Partendo da questa premessa, il deputato del Pdl Giovanna Patrenga, ex sovrintendente ai beni ambientali ed architettonici di Caserta, chiede con un disegno di legge di rendere autonoma la gestione del monumento. Parlando con i giornalisti al convegno su "Beni culturali e sviluppo territoriale", organizzato da Confindustria Caserta, l' onorevole Petrenga ha precisato: "E' un' attuazione di quel federalismo dei beni culturali proposto dal ministro Tremonti, ma la Reggia di Caserta resterebbe sempre sotto il controllo dello Stato". La Reggia Vanvitelliana - secondo la proposta - sarebbe retta da un Cda composto dal sovrintendente, da un direttore amministrativo e dal funzionario più anziano. "Con i due milioni di euro dei biglietti si assicurerebbe la manutenzione della Reggia e si riuscirebbe a sottrarla al degrado, che c'é, e all'invasione dei vu cumprà - afferma la Petrenga - è chiaro che per i grandi progetti occorrerebbero poi fondi nazionali". (21 novembre 2008)

 
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