NAPOLI - Occorrono nuove norme sulla gestione dei beni confiscati alla camorra e sullo scioglimento dei consigli comunali per infiltrazioni dei clan. E' quanto sostiene il procuratore aggiunto Franco Roberti, coordinatore della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, intervenuto stasera alla presentazione di due libri all'Istituto per gli studi filosofici: "Ndrangheta, boss, luoghi e affari della mafia più potente al mondo", dell'ex presidente della commissione antimafia Francesco Forgione e "L'impero, traffici, storie e segreti dell'occulta e potente mafia dei casalesi", del giornalista del Mattino Gigi Di Fiore. "Vi sono - ha spiegato - problemi enormi nella gestione e nella destinazioni dei beni confiscati ai clan". Per il procuratore "la confisca ha un effetto, oltre che simbolico, pesantissimo per la criminalità organizzata solo quando viene fatta tempestivamente". Questo perché le confische tardive vanificano gli effetti, in quanto a distanza di anni i "beni rientrano in possesso dei mafiosi". Il pm ha sottolineato l' "incapacità gestionale dell'agenzia del demanio e dei consorzi" ed ha sollecitato la creazione di "un'agenzia ad hoc per la gestione dei beni confiscati". Altra norma da riformare, quella dello scioglimento dei consigli comunali. "La legge così come è fatta non serve, in provincia di Caserta sono tanti i comuni sciolti per infiltrazioni...E' inutile sciogliere i consigli se non si interviene sulle burocrazie colluse con la criminalità organizzata". (17 NOVEMBRE 2008)
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