CONSIGLIO REGIONALE, VOTAZIONE CORECOM: PER PDL VIOLATI DIRITTI OPPOSIZIONE |
NAPOLI -«Una gravissima lesione dei diritti dell'opposizione». Questa la denuncia del PDL in Consiglio Regionale che oggi in conferenza stampa ha commentato le votazioni dell’assemblea regionale sul Comitato regionale delle comunicazioni in Campania definendo la nuova linea politica del partito.
A prendere la parola il leader dell’opposizione in Consiglio Regionale Franco D’Ercole ed i capigruppo di Fi Paolo Romano e di An Enzo Rivellini.
Il PDL esprime forti riserve sulla regolarità del voto e politicamente non riconosce l’esito delle stesse.
D’Ercole ha spiegato: «Non siamo interessati al ballottaggio previsto per il prossimo giovedì per l'elezione dei consiglieri che hanno ottenuto gli stessi voti. Vogliamo i tre rappresentati che ci spettano nel Corecom.
La maggioranza ha organizzato un sistema per cui alla fine si sono ritrovati più rappresentanti eletti tra le loro fila di quanto nessuno si aspettasse. Non si tratta di spartizione dei posti, ma di attenersi a quanto previsto dalla legge per l'elezione del Corecom che così com’è, secondo la votazione di ieri, è l’esatto opposto di quanto dice la legge.
Rivolgiamo un appello alla maggioranza affinché si assuma la responsabilità delle sue azioni. Bassolino deve invitare i suoi a dimettersi per cedere il posto ad altri».
Paolo Romano ha aggiunto: «Se la maggioranza non si assume la responsabilità di quest’azione allora non potrà esserci più alcuna forma di dialogo ed è inutile che loro ci rivolgano appelli ad essere responsabili quando sono i primi che non seguono questo principio».
Rivellini ha spiegato: «Questo Consiglio regionale ha raggiunto il limite estremo è giunto il momento di staccare la spina. L’Ag-Com no potrà riconoscere alcun consiglio del Corecom se non ci saranno al suo Interno esponenti dell’opposizione. Ci batteremo per il ripristino della democrazia all’interno del Consiglio. Ormai c’è un problema di legalità all’interno dell'assemblea. A questo punto non basta più commissariare solo la sanità, ma tutto il Consiglio».
(14 novembre 2008)
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