''Siamo preoccupati''. Perche' ''assistiamo impotenti al dolore di tante famiglie che vedono i loro figli finire miseramente vittime o mandanti delle organizzazioni della camorra''. ''Siamo preoccupati. La Camorra oggi e' una forma di terrorismo che incute paura, impone le sue leggi e tenta di diventare componente endemica nella societa' campana''. Risuonano incredibilmente attuali le parole di Don Peppe Diana (il sacerdote di Casal di Principe ucciso dalla camorra nel 1994), in occasione del Natale 1991. A pronunciarle oggi, non senza emozione, sono state persone che hanno lavorato con lui o che a lui hanno ispirato la vita e l'impegno sociale. Le parole di Don Peppe sono state la prima, significativa, recitazione effettuata sul palcoscenico del Teatro dei giovani di Casal di Principe e di altri comuni dell'Agro - aversano. Un teatro per la legalita', inserito nel 'Parco della legalita'' su un terreno cofiscato a clan e pienamente recuperato con i fondi del PON sicurezza, del Comune e della Regione Campania, dal Consorzio Agrorinasce. Cosi' l'appello lanciato da Don Diana diciassette anni fa, ''Per amore del mio popolo'', e' risuonato oggi dinanzi al ministro degli Interni Roberto Maroni, al presidente Bassolino, al commissario straordinario per la gestione dei beni confiscati Maruccia, al Prefetto di Napoli ed a quello di Caserta, alle maggiori autorita' civili, militari, delle forze dell'Ordine, alla gente comune. A leggerolo Don Carlo Aversano, che ha lavorato con Don Diana, Augusto di Meo, fotografo tetsimone di giustizia, Giovanni Allucci, ad di Agrorinasce. Certo, l'occasione 'politico-istituzionale' era quella del protocollo d'intesa fra Mininterno e la Campania per una collaborazione interistituzionale che faciliti l'iter fra la confisca ed il riutilizzo dei beni sottratti alla camorra. L'opportunita' giornalistica piu' attuale: la sicurezza, gli immigrati. Ma la cronaca piu' bella da raccontare forse e' quella di un palcoscenico nuovo di zecca sul quale sono saliti il fratello ed il papa' di Don Diana, Emilio e Gennaro, per ricevere una targa dalle mani del ministro Maroni. La cronaca e' quella dei tantissimi giovani attori dilettanti oggi - mischiati fra giornalisti ed autorita' - testimoni silenti, domani protagonisti di una nuova forma di vita 'sociale', piu' partecipata, piu' vicina ai prinicpi di legalita' cui il Parco ed il Teatro di rifanno. Dovranno aspettare ancora poco. Per la stagione teatrale 2008/2009 nel Tetaro dedicato a Don Peppe i ragazzi di Casal di Principe, San Cipriano d'Aversa, Sant Maria La Fossa, Villa Literno, Casapesenna, San Marcellino e Vila Briano, Festival che 'e tutto un programma: ''Tutti insieme appassionatamente''.(31 luglio 2008)
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