ROMA. "Apprendiamo dalla stampa della maxi operazione portata avanti dal nucleo della polizia tributaria di Roma che ha sgominato una gang di usurai picchiatori. E' evidente che siamo di fronte alla presenza di organizzazioni criminali che operano a Roma e soprattutto nella zona costiera. E' da una anno che il Codici denuncia lo stato di insicurezza in cui versa il Municipio XIII. Il vero problema non e' la microcriminalita', ma la criminalita' organizzata che usa la cosiddetta manovalanza composta soprattutto da extracomunitari per avviare i suoi traffici illeciti, violando la sicurezza di tutti i cittadini ''. Lo afferma il segretario nazionale del Centro per i diritti del cittadino (Codici), Ivano Giacomelli. "Dall'osservatorio Codici - continua - e' emerso che nella regione Lazio la presenza di associazioni a delinquere e' caratterizzata da gruppi criminali affiliati ai clan malavitosi di Campania, Calabria e Sicilia, che spesso si intrecciano, sovrapponendosi, anche nelle medesime zone. La stessa Dia ha evidenziato come vi sia la presenza, nella parte meridionale del Lazio e nell'intero tratto costiero, di elementi collegati a Cosa Nostra, con le famiglie Privitera e Cursoti, mentre a Roma e' presente il clan camorrista dei Casalesi che dal casertano sta prosperando in mezzo mondo". "Nonostante sia stato firmato il Patto per Roma sicura - conclude Giacomelli - il Codici si appella al sindaco Alemanno affinche' le forze dell'Oodine continuino il loro lavoro, indagando sulla presenza della criminalita' organizzata, un problema che continua a rendere Roma poco sicura". (30 luglio 2008-19:29)
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