nCaserta Sette - informazione - news - attualità - cronaca - sport - turismo - musica e arte - reggia di caserta - giornalisti - giornalismop - attualità - omicidi - rapine - storia di caserta - per caserta - in caserta - con caserta


Privacy Policy / Cookies


IL TG ON LINE E' OFFERTO DA


GUARDA QUI LE VIDEONEWS


TV LIBERE: GIORNALISTI DI CASERTA A MATRIX


Il Blog di Prospero Cecere


UFFICI STAMPA TOP TEN A CASERTA (New Entry)

  
  Collabora con Noi
  Per Aziende ed Enti
  La tua vicenda qui
  Archivio Giornali
  Gerenza
  Servizi Emittenti Tv
  Spot & Doppiaggi
  Archivio Servizi Tg
  I tuoi ricordi in Dvd
  Musica-Party-Sfilate
  www.sannioturismo.com



  Archivio news
  Argomenti
  Cerca nel sito
  Invia una news
  Lista iscritti
  Messaggi privati
  News
  Recommend_Plus
  Sondaggi
CASO CONTRADA: FINISCE CON I DOMICILIARI LA VIA CRUCIS DELL'EX SISDE


SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta) (di Ferdinando Terlizzi) - Una lunghissima attesa, che alla fine ha premiato i numerosissimi giornalisti, che si erano posti in attesa dell’uscita del prefetto Bruno Contrada, detenuto presso il Carcere Militare ( ex caserma Andolfato) da circa sei anni. Fin dalle prime ore del mattino, vi è stato un accorrere di operatori tv, fotografi e giornalisti, dopo la favorevole decisione di ieri del Procuratore Generale di Napoli, che aveva espresso il parere favorevole alla concessione degli arresti domiciliari ( una misura meno afflittiva per l’ex numero tre del SISDE ). Verso le dieci le agenzie hanno battuto il primo dispaccio confermando che il Tribunale di Sorveglianza di Napoli aveva concesso – in considerazione delle gravi patologie che affliggono il detenuto – la detenzione domiciliare in località Varcaturo ( una bella zona balneare con spiaggia ) in tenimento di Castelvolturno, presso una villetta della sorella del dr. Bruno Contrada. Un primo annuncio di imminente uscita era stato dato, prima dell’ora di pranzo, ai giornalisti dal capitano Domenico Filippelli ( gentilissimo e paziente, che ha dovuto sopportare, per moltissime ore, la pressione asfissiante con mille domande da parte di tutti i presenti ma che alla fine – a sue spese - ci ha dato anche da bere ) ma poi si è capito che qualcosa si era inceppato. Mentre le ore passavano, si è poi saputo che il notevole ritardo accavallatosi nel tempo, era dovuto al fatto che nel provvedimento del Tribunale di Sorveglianza di Napoli, era stato indicato un indirizzo diverso da quello dove poi realmente sarebbe stato accompagnato Bruno Contrada. L’accompagnamento del Dr. Contrada da S. Maria C.V. alla residenza da raggiungere – cioè Varcaturo – è stato effettuato a cura dei carabinieri della Compagnia di S. Maria C.V. che con un pulmanino ( non blindato con vetri chiari ) hanno effettuato il tragitto, preceduti e seguiti da macchine di scorta. Erano dunque le 15,45 allorquando il furgoncino predetto ha lasciato il carcere militare . Il dr. Contrada era seduto sul sedile posteriore, con a fianco un carabiniere, aveva la giacca ma era senza cravatta. In quei pochi minuti che abbiamo potuto osservarlo ( mentre partivano grida da parte di alcuni astanti “Auguri dr. Contrada”) ci è sembrato molto provato, smunto in viso e con aria mortificata. Lui deve aver sofferto veramente, anche se i giudici ci hanno messo del tempo a convincersi che le sue malattie erano “incompatibili” con il regime carcerario. Ci dice, però, chi ha avuto esperienze carcerarie, che per la verità il carcere militare non è poi così pesante come quello di Poggioreale o di Carinola o di S. Maria C.V. – Si vive con una umanità diversa, dove la pena diventa veramente “rieducativa”. Qualche esempio? A Poggioreale, ma anche in altre carceri, l’ora d’aria è limitatissima. Non c’è spazio verde e la sera si chiude la cella con una blindatura. Nel carcere militare di S. Maria C.V. ( da molti definito un hotel a 5 sbarre ) non c’è niente di tutto questo. Ma quello che gioca veramente un ruolo determinante per il detenuto è la cordialità degli agenti ( in questo caso militari di leva ) e le ottime referenze del capo cuoco, che sforna manicaretti delicatissimi. Verso mezzogiorno si era diffusa la voce che il ritardo dell’uscita di Contrada era dovuto all’imminente arrivo dell’on. Stefania Craxi, sottosegretario agli esteri. Ma il capitano Filippelli ha spiegato che indipendentemente dall’autorevolezza del personaggio il Contrada non era affatto pronto – dovendo sottoporsi a vari controlli – oltre al tempo occorrente per modificare il provvedimento iniziale che come detto aveva riportato un domicilio diverso da quello reale. Tra le persone che si intrattenevano (per curiosità) innanzi la “Caserma- carcere”, c’era il maresciallo Pasquale Russo, del reparto traduzioni del carcere di Secondigliano, il quale è stato responsabile del picchetto che aveva in custodia il prefetto Contrada, all’epoca in cui era ricoverato preso il Cardarelli. “Mi ha fatto molto piacere – ha detto – apprendere della escarcerazione del dr. Contrada, quando è stato al Cardarelli ho potuto apprezzare la sua signorilità”. >(24 luglio 2008)

 
· Inoltre Cronaca
· News di redazione


Articolo più letto relativo a Cronaca:
CASERTA, CUOCO UCCISO A TEANO: ESEGUITA AUTOPSIA

Punteggio medio: 5
Voti: 1


Ti prego, aspetta un secondo e vota per questo articolo:

Eccellente
Ottimo
Buono
Normale
Cattivo



 Pagina Stampabile  Pagina Stampabile

 Invia questo Articolo ad un Amico  Invia questo Articolo ad un Amico

www.casertasette.it