SESSA AURUNCA (Caserta) - Finalmente può tirare un sospiro l'ex assessore del comune di Sessa Aurunca Dr. Achille Marona.
funzionario dell'Agenzia delle Entrate, difeso dall'Avv. Giuseppe Monarca, finito in una
burrascosa vicenda giudiziaria solo per fare valere i propri diritti di condomino.
Nell'anno 1999, infatti il Marona. insieme ad un altro condomino (Domenico Rubino), ostacolato da un gruppo di altri condomini che occupavano a proprio piacimento gli spazi condominiali, allo scopo
di potere liberamente parcheggiare la propria automobile negli spazi che circondano il condominio
Parco “Europa” di Sessa Aurunca, ove vive con la famiglia, intentò un giudizio civile innanzi il
Tribunale di S.Maria C.V- Sezione Distaccata di Carinola, per ottenere una sentenza che dichiarasse
che solo gli acquirenti dei vani terranei adibiti ad autorimessa fossero proprietari esclusivi degli
spazi situati ai lati e nel retro del condominio, rimanendo per gli altri condomini solo il diritto di
passaggio.
I condomini non accettavano la interpretazione dei titoli fornita dal Marona e si opposero alla
domanda chiedendo, in via “riconvenzionale”, l'eliminazione di una canna fumaria e dell'antenna Tv
dei Marona. A proposito di “riconvenzionale” a Sessa è un istituto molto abusato. Negli ultimi tempi si è avuta notizia di un gestore di un supermercato che, chiamato in giudizio da una sua ex dipendente, ha spiegato – attraverso il suo avvocato – una “riconvenzionale” contro l’operaia denunciandola addirittura per tentata estorsione. Per fortuna che il giudice del Lavoro ha rigettato l’odiosa proposta. Un’altra “riconvenzionale” è stata invece chiesta – con le stesse cervellotiche argomentazioni e sempre attraverso un legale – per l’abbattimento di una villetta in località Monte Ofelio, la cui proprietaria aveva chiesto al suo vicino ( un personaggio degno di un romanzo di Oscar Wilde ), di abbattere un garage costruito illegalmente. Sessa Aurunca? Una città da riconvenzionare… con la realtà!
Ma ritorniamo al caso dell’assessore Marona, il Tribunale di Carinola, dicevamo, si o pronunciato dapprima con una sentenza parziale nel 2003, in cui ha riconosciuto la fondatezza della domanda del Marona e del Rubino e in seguito. recentemente, si e pronunciato con sentenza che definisce il giudizio in primo grado, rigettando le domande riconvenvenzionali promosse contro il Marona che. secondo il Tribunale, non lede i diritti degli altri condomini nè causa danni con la canna fumaria e l'antenna TV.
Sebbene la vicenda della canna fumaria sia di poco conto (si pensi che si tratta di una canna fumaria
in lamiera di soli 20 cm di larghezza) purtroppo non poche complicazioni si sono ripercosse nei
confronti dell'ex assessore che si e visto raggiungere da un provvedimento di revoca della
concessione edilizia, poi impugnato al TAR Napoli, e all'epoca dei fatti si vide citato sulla pagina di
cronaca di un quotidiano locale che. avendo scritto notizie false e allusive, fu condannato dal
tribunale di Napoli a 25 mila euro di danni.
I condomini Marona e Rubino, difesi dall'Avv. Giuseppe Monarca di Sessa Aurunca. con la recente
sentenza del Tribunale di S.Maria C.V. - Sez. Distaccata di Carinola, possono, finalmente tirare un
sospiro di sollievo.
Ma dietro quella che potrebbe apparire una semplice “lite tra condomini” incompresi, si nasconde, invece, una tragica verità, ed una vera e propria vendetta politica ( trasversale ) degli avversari del Marona, i quali, con vari esposti e condizionamenti – ( anche anonimi come è nell’animo di molti sessani – compreso un tale che si firma con lo pseudonimo di Galeazzo Florimonte ) costrinsero il sindaco dell’epoca, a revocare la concessione per la costruzione di una canna fumaria e ad esporre una antenna Tv.
Fatti di antiestetica? Creazione di servitù? Apertura di luci con impedimento di godimento di altri condomini? Niente di tutto questo. Quella che all’epoca sembrò una battaglia tra condomini incompresi, era, invece, una vera e propria guerra politica tra clan che – quasi come oggi – si scannano – per amministrare la cosa pubblica riuscendo spesso – come molti industriali – “a privatizzare gli utili e socializzare le perdite”. Da sempre in questa città prevalgono gli interessi dei singoli a danno della collettiva.
A volte però le cose si ribaltano e quella che era una faccenda della sola famiglia Marona, divenne in breve l’interesse degli avversari, per combattere, evidentemente la linea penalizzante dell’esponente politico.
In tutto questo ne ha fatto le spese un giornale, il quale riportando la notizia dei presunti favoritismi concessi all’Assessore Marona ( con la concessione peraltro di un sacrosanto diritto: mettere fuori del lastrico solare una canna fumaria ) che poi non hanno trovato riscontro, ha dovuto rifondere un danno – per diffamazione - di circa 50 milioni –
A giorni il Tar dovrebbe depositare la sentenza e nel caso dovesse essere favorevole al Marona – così come pare debba essere – il comune di Sessa Aurunca sarà soccombente ( come il giornale ) e dovrà spendere un poco di quei soldi destinati evidentemente ad altri fini.
(14 luglio 2008)
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