Autori materiali dell'omicidio di Raffaele Granata, 70 anni, titolare di uno stabilimento balneare del litorale domiziano che aveva rifiutato di pagare il pizzo, potrebbero essere i componenti del gruppo di fuoco del clan eei Casalesi ai quali si attribuirebbero anche i mortali agguati agli imprenditori Michele Orsi, Domenico Noviello, Umberto Bidognetti, padre del pentito Domenico, e il tentativo di omicidio di Francesca Carrino, nipote di Anna, seconda moglie del boss Francesco Bidognetti, dissociatasi dal clan e diventata da alcuni mesi collaboratrice di giustizia. E' una delle ipotesi su cui lavorano i carabinieri. Gli investigatori pero' non escludono il coinvolgimento nella missione di morte di elementi della malavita organizzata del vicino comune napoletano di Marano, nell'ambito di uno scambio di favori con i Casalesi. Da sfondo l'ipotesi che Raffaele Granata sia stato scelto come bersaglio del clan reso celebre da ''Gomorra'' al fine di riaffermare la vitalita' della cosca, decimata negli ultimi tempi da arresti di esponenti di vertice e di gregari e privata, con la confisca, di beni mobili ed immobili per decine di milioni di euro. Insomma, la morte di Granata potrebbe anche essere letta come un ''avvertimento'' agli operatori economici del litorale domiziano. (11 luglio 2008)
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