Gli investigatori non escludono "nessuna pista" nelle indagini per l' omicidio di Francesco Granata, ucciso stamattina nel suo stabilimento balneare a Marina di Varcaturo, sul litorale domizio. "Tra le ipotesi viene presa in considerazione anche quella di una richiesta estorsiva non soddisfatta - afferma il comandante dei carabinieri di Caserta, colonnello Carmelo Burgio - ma è prematuro dire di più". La zona del litorale domiziano dove è avvenuto l' agguato era nell' area di influenza del gruppo Bidognetti, oggi decimato dagli arresti e dalla scelta di collaborare con la giustizia di alcuni esponenti di vertice dell' organizzazione criminale. Intanto i carabinieri continuano ad ascoltare alcuni testimoni dell' agguato ed a raccogliere elementi sulla vita di Raffaele Granata. L' attività politica del figlio Giuseppe, sindaco di Calvizzano (NA), non sembra, al momento, avere collegamenti con l' omicidio.
Raffaele Granata, il settantenne proprietario del lido "La Fiorente" a Marina di Varcaturo, nei mesi estivi viveva in un appartamento di fronte allo stabilimento balneare. Stamattina intorno alle 8 Granata aveva attraversato la strada per aprire lo stabilimento e far entrare dei fornitori di bibite. Verso le 8.30 il titolare dello stabilimento si trovava in uno stanzino del piccolo bar adiacente la struttura dello stabilimento e stava sistemando le bibite quando hanno fatto irruzione i due sicari. A quell'ora nello stabilimento lido c'erano già alcuni bagnanti, che si trovavano però in spiaggia e non hanno visto quanto accaduto nello stanzino delle bibite. Al lido "La Fiorente" è giunto Antonio Di Rosa, assessore ai lavori pubblici del Comune di Calvizzano, piccolo centro dell' entroterra a nord di Napoli, il cui sindaco, Giuseppe Granata, avvocato, è figlio della vittima dell' agguato. "Ho conosciuto Raffaele durante la recente campagna elettorale - ha detto l'assessore - era una bravissima persona. Non ho mai saputo che avesse avuto problemi con la criminalità organizzata". (11 luglio 2008-15:25)
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