Ecco il testo della lettera inviata alle istituzioni inerente la ripresa dell'attività estrattiva in zona Z.A.C. Italia Nostra sezione di Caserta, Legambiente Caserta, LIPU, WWF, Terra Nostra, Comitato di Quartiere Centurano-Cerasola, Comitato di San Clemente, Coasca.
Caserta, _________
Al Sig. Sindaco di Caserta
Al Sig. Sindaco di Maddaloni
Al Sig. Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Caserta
All’Assessore Provinciale all’Ambiente
Al Sig. Presidente della Giunta Regionale
Al Sig.Prefetto di Caserta
E p. c. Al Dirigente del genio civile di Caserta
E, pc Alla stampa
Loro sedi
Oggetto: ripresa attività estrattiva in area Z.A.C. Richiesta intervento con costituzione al T.A.R.
Le sottoscritte associazioni e i comitati di quartiere Centurano-Cerasola in ordine all’argomento in oggetto espongono quanto segue.
Si premette che
- con le denunce e le conseguenti indagini delle forze dell’ordine, con l’Operazione Olimpo del 2004 la magistratura ha bloccato un sistema di attività illecite attorno alle attività estrattive di Caserta nel quale imprenditori, liberi professionisti e funzionari pubblici sono risultati colpevoli e già per alcuni di loro sono scattate significative condanne con confisca dei beni e considerevoli risarcimenti danni per il disastro ambientale conseguente a tali attività;
- che l’attività della P.A. sarebbe stata quella di avviare un vasto programma di risanamento e riqualificazione ambientale dei colli Tifatini per assicurare un nuovo sviluppo dell’intero comprensorio nel quale economia, ambiente e occupazione trovasse nell’istituzione del Parco Urbano dei Colli Tifatini il naturale sbocco di quella gravissima vicenda;
- che, allo stato, non solo le amministrazioni locali nulla hanno fatto per avviare processi di risanamento e recupero virtuosi ma, addirittura, dopo 22 anni la Regione continua a non dotarsi del Piano Regionale delle Attività Estrattive nella sua forma definitiva e operativa;
- Che con vari decreti dirigenziali della Giunta Regionale della Campania, Area Generale di Coordinamento 15 Lavori Pubblici, opere pubbliche, attuazione, espropriazione, quasi come un fiume sotterraneo e in piena si è consentito alle ditte Fran.Ca, Moccia e Cementir di proseguire l’attività estrattiva;
- Che i decreti con i quali è stata consentita la prosecuzione, in via eccezionale e temporanea, delle residue attività di coltivazione con la connessa ricomposizione contestuale ai cementifici Moccia, Cementir e Fran.Ca sono abnormi, in quanto consentono attività di coltivazione in base ad autorizzazioni scadute nel lontano 30 giugno 2006.
- Che anche alla luce del PRAE, tutt’ora vigente in quanto il CdS ha sospeso le sentenze del TAR che ne avevano decretato l’annullamento, tutte le autorizzazioni hanno perso efficacia alla data del 31 marzo 2007. In pratica si è autorizzato, in via eccezionale e d’urgenza, in assenza di una norma che tale facoltà preveda, la continuazione della coltivazione.
- Che la motivazione di detta deroga, non prevista da alcuna norma, risiederebbe nella circostanza che a seguito di una riunione presso la Prefettura di Caserta del 4 aprile 2008 e di un incontro svoltosi presso la Presidenza Regionale in data 7 aprile 2008, si sarebbe accertata “una gravosa situazione” per mancanza di materie prime.
- Che trattasi di una motivazione in fatto che non può sorreggere la mancanza di una norma in diritto che a tanto autorizzi.
- Che i decreti, quindi, sono certamente illegittimi in quanto atipici ed innominati e rappresentano un’eccezione alla regola, eccezione che solo una norma primaria e/o secondaria poteva consentire e che certamente non può scaturire da una riunione in Prefettura e da due direttive del Dirigente del Settore, direttive che non possono essere contrarie alla legge;
Che a ciò si aggiunga che nei provvedimenti autorizzativi nessun accenno viene fatto alla grave situazione ambientale del territorio causata dai cementifici, né alla operazione Olimpo, né alla salvaguardia del diritto costituzionalmente garantito alla salute e all’ambiente salubre, diritti che non possono subire compromissioni neppure in presenza di presunte crisi del settore.
- Che non si capisce quale sia la residua coltivazione e, quindi, il provvedimento è caratterizzato da profonda incertezza, così come non si capisce la durata di detta proroga, in quanto è correlata all’istanza di sospensiva (peraltro già ottenuta). Nel provvedimento si legge che in caso di ottenimento della sospensiva “l’istanza già presentata ai sensi del PRAE, qualora il CdS dovesse rivitalizzarlo, decadrà se il correlato progetto risulterà ai sensi del PRAE con lo stato dei luoghi successivo alla prosecuzione dell’attività; la Ditta in riferimento al punto precedente, per proseguire l’attività ai sensi delle NdA del PRAE dovrà formulare istanza, correlata ad un progetto che tenga conto delle avvenute modifiche dello stato dei luoghi successive alla prosecuzione dell’attività stessa”. Trattasi di un linguaggio criptico che nasconde la volontà di accordare una proroga sine die e in ogni modo dai tempi incerti.
Per quanto sopra esposto, gli scriventi CHIEDONO alle SS. LL, ciascuno per le specifiche competenze politiche e istituzionali:
1) di presentare opposizione ai decreti di proroga all’attività estrattiva nell’area casertana e, più specificatamente, contro le ditte: Cementir, Moccia e Fran.Ca.;
2) di programmare l’approvazione della proposta delle associazioni ambientaliste di istituzione di Parco Urbano dei Colli Tifatini
3) di invitare il presidente della Giunta regionale e l’assessore all’ambiente a sospendere i provvedimenti dirigenziali emanati, in via del tutto autonoma, dal coordinatore e dal dirigente del settore dell’Area Generale di Coordinamento A.G.C. 15 Lavori pubblici, opere pubbliche, attuazione, espropriazione .
F.to
Per Italia Nostra, sezione di Caserta
_dott.ssa Maria Rosaria Iacono
Per Legambiente
Dr. ing. Leopoldo Coleti
Per la LIPU
Dr.agr. Matteo Palmisani
Per WWF
Dr. Raffaele Lauria
Per Terra Nostra
Dott. Pasquale Costagliola
Per Fondazione Don Peppe Diana
Prof. Sergio Tanzarella
Per il Comitato di Quartiere Centurano/Cerasola
Sig.ra Giovanna Maietta
Per il Comitato di San Clemente
Sig. Giovanni Murgia
Per il Coasca
Prof.ssa Anna Giordano (10 luglio 2008)
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