Il meccanismo a orologeria innescato dal piano dei controlli in due fasi, messo a punto dal Ministero della Salute sugli allevamenti e caseifici della Campania per verificare la presenza di diossina nel latte sta per scadere. Trenta gli allevamenti bufalini liberati oggi dal vincolo della commercializzazione del latte, posto dallo stesso ministero per l'intera durata delle analisi, per i quali sono arrivati i risultati dei 17 campioni di latte prelevati nei giorni scorsi: tutti negativi alla diossina. Per i restanti risultati, ci sarà da aspettare domani, quando la Regione Campania comunicherà i dati ufficiali. Secondo il presidente del Consorzio di tutela della Mozzarella di bufala Dop, "la stragrande maggioranza dei risultati non dovrebbe essere positiva alla diossina". Stragrande maggioranza non vuol dire totalità ma le certezze arriveranno solo domani e le precisazioni, invece, venerdì, nell'ambito di un incontro previsto al Ministero della Salute. Domani partiranno anche le analisi sui caseifici del salernitano. Come nel caso delle imprese del napoletano, dell'avellinese e del casertano, verrà bloccata la commercializzazione della mozzarella fatta con il latte proveniente dagli allevamenti sui quali sono in corso le analisi. In questo modo sarà possibile, per i caseifici, non bloccare del tutto la produzione, anche se ci si troverà di fronte ad una carenza di latte. A ciò si è già provveduto nei giorni scorsi con l'autorizzazione, arrivata dal Csqa, a far entrare nella filiera di produzione i centri di raccolta del latte, uno a Salerno e due a Caserta. Per ora, l'Italia ha incassato il risultato positivo della riapertura del mercato sud coreano alla mozzarella di bufala, tranne che per i 25 caseifici posti sotto sequestro ma si tratta di un blocco che non avrà ripercussioni commerciali, secondo il ministro De Castro che si dice soddisfatto della riapertura, "perché questi 25 caseifici non hanno mai commercializzato i propri prodotti in Corea del Sud". Secondo il piano ministeriale, entro metà aprile, i risultati delle analisi saranno messi a disposizione della Commissione Europea, insieme a quelli dei caseifici salernitani. A questo punto partirà la seconda fase del piano che prevede la realizzazione di una un'analisi epidemiologica per capire fin dove si è esteso il fenomeno e, una volta individuate le zone a rischio, si procederà a un controllo conoscitivo, senza blocco cautelare, su tutti gli allevamenti bovini ed ovi-caprini. (8 aprile 2008)
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