ROMA - "Demolire l'infernale macchinazione che ha portato a seppellire vivo Contrada, un fedele servitore dello Stato, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) , travolto dalle accuse pilotate di criminali incalliti". E' questo per Stefania Craxi, parlamentare di Forza Italia, lo scopo del libro scritto dal giornalista e senatore di Fi Lino Jannuzzi, "Lo sbirro e lo Stato" (edito da Koine'), su caso di Bruno Contrada, presentato nella sala stampa di palazzo Montecitorio. "La verita', semplice e lampante -sostiene la Craxi- e' che Contrada e' la prima vittima di quel terzo livello, che dicono sia l'invenzione politica di Luciano Violante, che ha spostato l'attenzione dalla caccia ai mafiosi alla caccia ai politici loro presunti complici e grazie al quale, caso strano, sono stati colpiti avversari politici non allineati. Strumenti di questo cambiamento sono i pentiti che la Dia gestita da De Gennaro individua e sforna a getto continuo". E cita i processi ad Andreotti, Mannino, Musotto, Dell'Utri, Berlusconi, Mori, Carnevale. Stefania Craxi elogia l'autore del libro su Contrada: "E' l'atto di coraggio di un uomo, Lino Jannuzzi, che non si arrende di fronte all'ingiustizia e non esita a ricostruire i fatti cosi' come appaiono a chi li voglia giudicare senza preconcetti e senza secondi fini, mettendo in luce contraddizioni, interpretazioni di comodo, travisamenti che hanno portato alla condanna di un uomo innocente, prima vittima della corporazione costituita dai professionisti dell'antimafia". (28 febbraio 2008-13:48)
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