La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha emesso 21 provvedimenti di fermo di polizia per traffico di esseri umani, immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione. Quindici gli arresti effettuati tra cittadini di nazionalità albanese, rumena, bulgara e moldava. Sei persone erano già da tempo ritornate in Albania.
La banda era specializzata in rapine in appartamento, riduzione in schiavitù e compravendita di giovani donne dei paesi balcanici, da avviare alla prostituzione. La struttura criminale individuata aveva come base operativa Napoli ed addentellati nelle città di Milano, Firenze, Bologna, Bari e nell'intera regione Campania.
Le accuse per le 21 persone sono di associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, tratta delle persone, immigrazione clandestina, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. La base operativa della organizzazione criminale era Napoli ma aveva diramazioni a Milano, Firenze, Salerno e Caserta, dove abitavano gran parte degli indagati.
Due delle persone sottoposte a fermo, ritenute capi e promotori dell'organizzazione, risultano oggi residenti in Albania da dove gestiscono in prima persona il traffico di esseri umani, individuando le giovani vittime da destinare allo sfruttamento della prostituzione in Italia.
Le indagini hanno preso il via in seguito a numerose denunce presentate da una cittadina albanese, sequestrata all'età di 14 anni nel suo Paese, portata in Italia e sfruttata sessualmente per diversi anni, subendo minacce, torture fisiche e psicologiche. La giovane donna ha trovato il coraggio di denunciare i suoi aguzzini, i quali, a distanza di più di 10 anni, continuavano la loro attività criminale con base in Albania.
Secondo la Dda napoletana le modalità criminali in esame, rispecchiano ciò che è contemplato nella legge 146/2006 dal momento che i reati commessi sono stati perpetrati in più di uno Stato. Secondo le accuse quanto emerso ha effetti sostanziali "in un altro Stato - scrive la Direzione distrettuale antimafia - dove, peraltro, avviene la pianificazione, il controllo e la direzione dei reati stessi". Questo ha permesso, per la prima volta a Napoli, l'applicazione dell'articolo 3 della stessa legge relativo al carattere "transnazionale del reato con competenza della Dda". (28 settembre 2007-14:08)
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