Caserta (diGiuseppe Messina Comitato Emergenza Rifiuti) - Sono convinto che certe polemiche non interessino la gente, più attenta alle cose reali che a fatti così lontani dalla quotidianità. Ho letto, tuttavia, la risposta dello stimato Scalera alla lettera di Antonio Roano che critica aspramente il commissariamento della sezione dei Verdi di San Nicola La Strada voluto da Falco, segretario provinciale e mi sono sentito in dovere di intervenire per una serie di ragioni. Primo perchè sono stato fondatore dei Verdi in Terra di Lavoro e, per il clima d’illegalità diffuso, che hanno costretto me e molti altri, prima di andare via, a rivolgerci addirittura alla magistratura per far applicare decisioni unanimi e collegiali stravolte poi da Pecoraro Scanio, il quale ha fatto del partito degli ambientalisti una sorta di proprietà della sua famiglia. In secondo luogo perchè come ambientalista ho partecipato alla stesura del programma di governo della Provincia, ho scritto il patto dei Verdi e delle Associazioni ambientaliste della Provincia, patto sottoscritto dal sig. De Franciscis e completamente disatteso, ignorato e poi tradito da una nuova dirigenza politica della provincia, legittimata da De Franciscis e da una coalizione che ignora il problema politico, rappresentata dalla vecchia DC incarnata dal sig. Menditto e dal suo violino di spalla, avv. Iaselli.
In terzo luogo perchè la decisone di Falco scaturisce da una vicenda, quella di Lo Uttaro, che mi vede impegnato insieme a Roano e qualche migliaia di persone normali che vorrebbero legalità, trasparenza, ambiente integro, ecc.
Occorre dire che, con poca onestà intellettuale, Scalera sfugge la questione e fa, come si dice, uno scavalcamento a sinistra parlando dei grandi temi che certo non possono non vederci d'accordo. Ma parla pure di persone, Roano appunto, manovrate e strumentalizzate, attribuendo a questi una relativa capacità di discernimento e dando un giudizio assolutamente inaccettabile sulla vicenda Lo Uttaro che è prima di tutto una questione di legalità, di salvaguardia della salute pubblica e di ambiente.
Elude il problema, ma un vero ambientalista, tuttavia, si misura prima di tutto sulla capacità di agire localmente in una visione generale della questione "futuro". In Terra di Lavoro l'attuale gruppo dirigente non solo sta dimostrando grande distacco da una vera ipotesi di sviluppo ecosostenibile del territorio ma testimonia nei fatti un attaccamento acritico alle vicende del potere che non aiuta a crescere la nostra società e fornisce un cattivo servizio alla causa ambientalista. Anch'io ho un brutto carattere, com’è noto a tutti, ma preferirei essere giudicato più per il fare che per il dire, per quanto non vedo contraddizione fra quello che dico, quello che penso e quello che faccio. Non mi pare che Roano sia lontano da questo modo di essere, aldilà, ripeto, di estremizzazioni verbali legate più all'esasperazione che ad una natura "distruttiva" come afferma Scalera. Non si può non considerare che alla Caiola, così come a Falco, a De Franciscis sin dal primo momento di questa sporca storia, il Comitato Emergenza Rifiuti ha cercato, nello spirito di collaborazione e partecipazione, informato sulla vicenda Lo Uttaro, sulle illegalità di quel sito, sulla strumentalizzazione di funzionari corrotti, sulla pericolosità dell'iniziativa sul piano politico, ecc. Sin dalla sottoscrizione del protocollo d’intesa si sono suggeriti percorsi politici e amministrativi alternativi e che, comunque, avrebbero risolto la cosiddetta emergenza rifiuti. Hanno sempre rifiutato qualunque confronto (si ricorda che lo stesso Petteruti ha votato in consiglio per non far parlare il Comitato) consultazione, ecc. Non hanno mai valutato gli atti e le proposte fornite, rendendosi complici di un vero e proprio attentato alla salute pubblica e a un disastro ambientale annunciato. E ora che la Magistratura (ancora una volta la Magistratura!) ha dato ragione alla società civile, anziché trovare il partito dei Verdi coerentemente schierato dalla parte della ragione, vediamo il suo segretario provinciale, con la mano destra cercare goffamente di appropriarsi del risultato ottenuto e con la mano sinistra epurare chi ha contribuito a svelare l'inganno.
Così non funziona e non si va da nessuna parte. Il partito dei Verdi ha fallito in Italia come in Terra di Lavoro e la soluzione è azzerare tutto e ricominciare daccapo. Non vedo altra soluzione e le prese di posizione di tanti del partito dei Verdi a favore di Roano dovrebbero indurre tutti a qualche riflessione. Ma è pensabile che un Pecoraro, un Falco, un Aveta o una Caiola possano rinnovare i Verdi?
(17 agosto 2007-18:10)
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