Riapre, nel casertano, la discarica di Lo Uttaro. Il Tribunale di Napoli, accogliendo il ricorso presentato dal Commissariato straordinario per l'emergenza rifiuti, ha sospeso il provvedimento di chiusura della discarica che era scattato ieri: al centro della decisione, il rischio igienico sanitario che si sarebbe venuto a creare, in caso di chiusura, per la mancata possibilità di raccolta e stoccaggio dei rifiuti. Il Commissariato per l'emergenza rifiuti, patrocinato dall'Avvocatura dello Stato, aveva presentato ieri il ricorso per la sospensione dell'ordinanza del Tribunale di Napoli che ordinava il divieto d'uso della discarica di Lo Uttaro. Il ricorso è stato esaminato oggi e sulla scorta degli elementi forniti dal commissariato riguardanti il rischio igienico-sanitario, il tribunale ha sospeso il provvedimento e fissato per il 22 agosto l'udienza nella quale si affronterà, nel merito, la questione. La discarica è rimasta chiusa per 24 ore nel corso delle quali, conferma il commissariato, il servizio di raccolta è stato comunque garantito. CASERTA, PARLA IL SINDACO PETTERUTI - “Il provvedimento di sospensione della chiusura di Uttaro scongiura l’insorgere di una crisi senza precedenti, che avrebbe attanagliato l’intera provincia nei prossimi giorni”.
E’ il commento del sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti, appresa la notizia che il Tribunale di Napoli ‘sospende sino all’esito dell’udienza camerale del 22/08 l’esecuzione del provvedimento reclamato’.
“Nessun trionfalismo, né abbassamento della guardia, perché la situazione- prosegue il Sindaco- permane al limite del collasso in tutta la regione. In questa “Jihad”, scatenatasi in nome di principi che tutti condividiamo, ma che alcuni non accettano di disporre in ordine gerarchico, in relazione alle esigenze imperiose del momento ed alla necessità di far fronte comunque a un pauroso deficit strutturale accumulatosi negli anni, non possono esservi vincitori, ma solo sconfitti, quando il risultato è l’aggravarsi di un disagio da tempo insopportabile per i cittadini. Credo che ciascuno debba dare il miglior contributo che può in termini di proposta concreta e praticabile, nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità, rinunziando a radicalismi aprioristici, a presuntuose supponenze e speculazioni politiche, la cui conseguenza è sempre e comunque maggior sofferenza e dispendio per i cittadini. Bisogna tenere sempre presente che non c’è tempo, che occorre fare presto, che i tempi biblici finora impiegati a decidere ed operare non possono più essere tollerati e che chi ne provoca ingiustamente il protrarsi assume gravi responsabilità morali. A meno che non si scelga la filosofia del “ tanto peggio tanto meglio”, che a qualcuno può pure interessare: ma è poi degna di essere contrabbandata per proposta politica? ”. (4 AGOSTO 2007-21:02)
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