Una pista passionale o legata alla sua professione. Sono le principali piste – ma non si escludono altre ipotesi - seguite dagli uomini della Squadra Mobile di Caserta, diretta da Olimpia Abbate, impegnati per tutta la notte scorsa a raccogliere elementi utili per decifrare movente e autore (o autori) di un omicidio dai contorni particolarmente misteriosi e inquietanti. Vittima, un infermiere di una nota clinica di Caserta, Antonio Matarazzo, 41 anni, nativo di Stoccarda, famiglia originaria di Pignataro Maggiore e sposato con una donna di Marcianise, Rosa Tartaglione, anche lei impiegata presso «Villa del Sole». Il cadavere semi-carbonizzato di Matarazzo è stato trovato dalla polizia nelle campagne di Casapuzzano, una località a pochi chilometri da Marcianise, alle spalle del centro «Oromare». Secondo un primo esame esterno del medico legale, l'uomo sarebbe stato prima sgozzato – forse in una località diversa da quella dove è stato trovato - e poi bruciato all’interno di un grosso telo di cellophane al quale era stato dato fuoco. Le fiamme sono state notate da alcune persone che si trovavano a passare nella zona che hanno avvertito le forze dell’ordine. La vittima si stava recando a Caserta per il turno della notte: dove presenre servizio alle 20 ma, mezz’ora prima, è accaduto qualcosa. Un incontro causale o forse un appuntamento preso con qualcuno che conosceva. E’ presto per dirlo. Ma il delitto – stando agli elementi in mano agli investigatori - è stato preceduto quasi certamente da un violento litigio. Matarazzo, infermiere di sala operatoria, era conosciuto da tutti come una persona tranquilla. Gran lavoratore, come d’altronde la moglie. La terribile notizia ieri sera è arrivata anche in clinica, dove ha preso alla sprovvista un po’ tutti. Anche oggi, intanto, proseguiranno interrogatori e indagini per cercare di acquisire maggiori elementi su un delitto che, non è escluso, potrebbe anche essere risolto nel giro di poche ore.(4 maggi o2007-07:44)