Il presidente dell'associazione "Citta Invisibile" Samuele Ciambriello ha visitato oggi il carcere di Carinola, in provincia di Caserta. "L'istituto ospita 315 detenuti e dispone di solo due educatori sugli otto previsti sulla carta. Si tratta in larga parte di detenuti condannati a pene molto lunghe, se non addirittura all'ergastolo", ha spiegato Ciambriello, accompagnato nella visita dal consigliere regionale Tonino Scala. Dopo aver parlato col direttore del carcere, Scala e Ciambriello si sono trattenuti a lungo con i detenuti, firmatari di una lettera arrivata nei giorni scorsi alle Istituzioni. "Abbiamo riscontrato - ha detto Ciambriello - che c'é un certo ritardo nell'organizzazione dei corsi di formazione. Siamo certi che si tratta di problemi tecnici che si possono superare rapidamente e confidiamo nell'immediato interessamento da parte dell'assessorato regionale". "Infatti - prosegue il presidente dell'associazione "Citta Invisibile" - c' è bisogno maggiore di attività di socializzazione e sostegno all'integrazione, quando ci troviamo in presenza di persone che devono trascorrere una lunga permanenza in carcere. La nostra costituzione prevede, infatti, all'art. 27 che le pene devono mirare ad una rieducazione del detenuto. Non dobbiamo quindi dimenticare, che, indipendentemente quale che sia il reato per il quale giustamente si deve scontare una pena, è compito delle istituzioni fornire tutti gli strumenti affinché la permanenza in carcere non sia supplizio e offrire a tutti una possibilità di reinserimento e risocializzazione". (2 marzo 2007-20:25)