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14 settembre: la presa in giro dei girotondisti
Cari Italians, l'ultimo appello, "via internet", dei "centomovimenti" è stato quello di chiedere 200 euro a mille persone per sostenere le spese della (costosa) "Festa della Protesta" del 14 settembre. Per tutti quelli che si trovano nelle condizioni di quel lavoratore socialmente utile morto in provincia di Napoli dopo essersi dato fuoco per fame e disperazione (e sono molti di più di quelli che scendono in piazza per la Giustizia), quella del 14 settembre è l’ultima "buffonata" dei vari girotondini. A nessuno dei movimenti che si sono auto-appellati con termini di un certo peso ("società-civile", "democrazia-offesa", per-mano-e-per-la- "democrazia" e compagnia bella) è mai venuto in mente di dimostrare in piazza per aiutare chi ha fame (almeno in Italia) e vive ai limiti della decenza. Si scende nella piazze per difendere coloro (i giudici) che non ne hanno bisogno e per temi (giustizia e informazione) che alla gente comune interessano poco o in misura diversa. La proposta Cirami non è forse firmata da un giudice? E' forse diverso dagli altri? E perché negare a tanti altri cittadini (magari qualcuno che deve rubare in un supermercato per mangiare) il diritto al legittimo sospetto? In Italia non c’è solo il processo a carico di Berlusconi e non è soltanto lui una vittima di ingiustizie processuali. Per ostacolare il premier, i "centomovimenti" negano di fatto a moltissime persone quel diritto che è poi sancito nella Costituzione (ma oggi raramente applicato a favore dell’indagato).

Biagio Salvati, b.salvati@gmx.it


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