TURISMO A CASERTA: PER CONFINDUSTRIA SI RISCHIA DI PERDERE UN'ALTRA OCCASIONE
Data: Martedì, 16 gennaio @ 19:13:03 CET
Argomento: Economia




Gli operatori casertani dell'industria turistica, in particolare del comparto alberghiero, reclamano un'adeguata attenzione da parte degli amministratori locali e, soprattutto, iniziative concrete e spendibili in termini di offerta. Lo hanno detto a voce alta, nel corso dei lavori assembleari della sezione Turismo di Confindustria Caserta, che si è svolta oggi pomeriggio presso la sede dell'associazione datoriale. Riunione che ha tracciato, appunto, un quadro della situazione economica del settore, sotto il profilo turistico, tutt'altro che felice. Aspetto, questo, è stato rimarcato, tanto più grave se si considera la quantità e soprattutto la qualità dell'offerta ricettiva. Univoco, in questo senso, il messaggio consegnato dai rappresentanti dei più importanti alberghi di Caserta e provincia (dal nuovissimo Crowne Plaza al Jolly, dal Vanvitelli, al Novotel, all'Holiday In) al presidente della sezione Francesco Marzano. "La gestione delle politiche del settore richiedono una svolta a 180 gradi", hanno detto. "È ora di dire basta ad iniziative improvvisate, che oltre a non riempire gli alberghi hanno anche il torto di sprecare il pubblico denaro e, in ogni caso, di sottrarre importanti risorse alla promozione vera settore". La posizione degli albergatori prende spunto dal recente vertice di governo a Caserta, che ha acceso un notevole fascio di luce mediatico sulla città, ma che rischia di passare infine come l'ennesima occasione sprecata. Infatti nonostante i più che probabili riverberi che l'evento avrà ancora nei prossimi mesi sulla stampa e nell'immaginario collettivo - hanno sottolineato gli albergatori - l'evento rischia di spegnersi senza alcun effetto positivo per il settore turistico. È con questo timore, per esempio, che si sottolinea un aspetto della gestione dell'evento non proprio brillante dal punto di vista della promozione turistica. Al di là della visita scontata di parlamentari e ministri al Palazzo Reale, o di quella "improvvisata" del premier a San Leucio - hanno rilevato infatti gli albergatori - è incredibile come nessuno dei referenti istituzionali del settore abbia avvertito l'esigenza di proporre momenti di promozione extra, riservati magari ai numerosi giornalisti della carta stampata e delle radio e televisioni nazionali che hanno seguito l'evento. Insomma, il timore è che le i riflettori accesi soltanto di riflesso sulla storia, la cultura e i monumenti più rappresentativi di Caserta restino tali. E, dunque, destinati a spegnersi senza alcun ritorno in termini di presenze turistiche. Una riflessione, questa, che trova pienamente d'accordo il presidente della sezione Marzano, il quale ha affondato, se possibile, anche di più la lama nella piaga. "Occorre una svolta significativa da parte di tutti nell'affrontare i problemi del settore, cominciando magari dallo sforzo di comprensione dei termini e dei fenomeni che ciascuno deve fare, sgombrando il campo innanzitutto da un equivoco di fondo. Non è possibile, cioè, continuare a parlare di eventi che sono e restano di prossimità quali, ad esempio, la programmazione di una serie di spettacoli, pensando o facendo credere che si tratti di fenomeni turistici. No, se si continua su questa strada - ha detto Marzano - si dovrà semplicemente dire che l'amministrazione pubblica si è messa a fare l'impresario, non certamente politiche per il turismo". Su mandato dell'assemblea, nei prossimi giorni, Marzano promuoverà proprio su questi temi un serrato confronto con i rappresentanti del settore degli enti locali e delle istituzioni preposte. (16 gennaio 2007-19:13)





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