La lettera di Bondi indirizzata all'eurodeputato Riccardo Ventre nella quale si chiede il ritiro delle dimissioni da commissario provinciale di Caserta di Forza Italia e, di seguito, la risposta negativa motivata di Ventre
Caro Riccardo,
dopo le Tue dimissioni da Commissario di Caserta ho incaricato l’on Giusppe Gargani di convocare una riunione con la mia partecipazione per un chiarimento approfondito e generale ma per Tua indisponibilità l’incontro non è avvenuto.
È urgente assumere una decisione che io vorrei prendere con la Tua collaborazione.
Nel febbraio scorso, alla vigilia delle elezioni politica, insieme a Gargani Cosentino e Lupi decidemmo di confermare il Tuo incarico in qualità di Commissario affiancandoti un comitato elettorale per ottenere una gestione più collegiale del partito, con l’impegno di celebrare il congresso entro il mese di giugno.
Il congresso purtroppo non si è potuto celebrare ed è per questo motivo che il coordinatore regionale ha proposto nel mese di agosto una soluzione diversa.
Da parte mia e del Coordinamento Nazionale tuttavia non vi è stata alcuna decisione in modo da prolungare di fatto il commissariamento fino al congresso.
La mia richiesta è quella di ritirare le Tue dimissioni perché Tu possa impegnarti in collaborazione con il Cooordinamento nazionale ed il Cooordinamento Regionale a rilanciare l’attività del partito e preparare il congresso per il prossimo anno.
Resto in attesa di una tua urgente risposta.
-Sandro Bondi-
La risposta di Ventre
Caro Sandro,
riscontro la tua del 14/12 u.s. e ti dico preliminarmente che le mie dimissioni scaturiscono da una lunga e meditata riflessione che ha avuto origine già nel momento stesso della mia nomina.
Da quel momento, infatti, qualche personaggio che oggi ha un ruolo di responsabilità nel partito iniziò cripticamente a guidare una mia delegittimazione che ha avuto anche eco mediatica notevole, tanto che come ricorderai fui messo “sotto tutela” con la creazione di un comitato elettorale che in sostanza ha significato lo svuotamento della funzione commissariale.
Ho subito in silenzio le provocazioni e ho auspicato la celebrazione del congresso provinciale, dichiarando che non mi sarei candidato alla carica di coordinatore provinciale.
La delegittimazione è continuata; si sono fatti convegni ed incontri in tutta la provincia con il simbolo di Forza Italia senza che io, commissario provinciale, ne venissi, benché minimamente messo a conoscenza. È stata cambiata la sede del partito e non ho avuto nemmeno le chiavi per potervi entrare mentre mi sono invece dovuto far carico di tutte le spese, anche pregresse alla mia nomina. Quelle sì che mi venivano recapitate per la carica ricoperta.
Oggi definire disastrata la situazione del partito in provincia è solo eufemistico. Esiste una sede perennemente chiusa, non vi sono riferimenti, continuiamo a perdere pezzi ed i consiglieri eletti rimasti camminano da soli, senza guida.
Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la conoscenza di una lettera a te scritta dall’attuale coordinatore regionale. Con la stessa egli chiedeva la mia sostituzione da commissario provinciale in quanto, a suo dire, tale carica sarebbe stata incompatibile con l’azione che io ho intrapreso, su stimolo dello stesso presidente Berlusconi a costituire la sezione italiana del Partito Popolare Europeo, partito del quale fa parte, come sai, a pieno titolo Forza Italia.
Dove è finito il popolarismo europeo di Forza Italia? Può un coordinatore regionale individuare una linea politica diversa da quella fortemente ed intelligentemente voluta da Silvio Berlusconi?
Tutto ciò dimostra l’assoluta incapacità a comprendere i processi politici e a strumentalizzare situazioni a fini personali.
Per tali ragioni nel ringraziarti per l’invito rivoltomi e nel ribadirti la mia personale simpatia ti confermo la mia volontà di non ritirare le dimissioni presentate.
-Riccardo Ventre- (29 dicembre 2006-09:15)