CLAN LA TORRE: INTERROGATORI OMICIDIO EGIZIANO
Data: Sabato, 15 novembre @ 19:10:15 CET
Argomento: Giudiziaria




Sono stati interrogati oggi nelle carceri di Santa Maria Capua Vetere e Roma Angelo Gagliardi e Girolamo Rozzera (collaboratore) arrestati nei giorni scorsi per l'omicidio avvenuto nel 1990, di un cittadino egiziano, Fakrj Mahmoud. Gagliardi, difeso dall'avvocato Luigi Iannettone, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Gagliardi e Rozzera sono ritenuti gli esecutori materiali del delitto. Gli altri due destinatari della misura restrittiva, i cugini Augusto e Francesco La Torre, esponenti di spicco dell'omonimo clan, individuati come mandanti di una "esecuzione" nell'ambito del controllo dello spaccio di droga nel casertano, sono detenuti all'estero e per questo sara' necessario avanzare richiesta di estradizione suppletiva nei loro confronti. Gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri della Compagnia di Mondragone, nel casertano. Fakrj Mahmoud fu trovato cadavere il 9 febbraio di 13 anni fa, nei pressi del cimitero di Mondragone, ucciso con un fucile; accanto al suo corpo furono rinvenute anche numerose siringhe di quelle utilizzate dai tossicodipendenti. Al centralino della polizia stradale di Mondragone pervennero anche due telefonate di rivendicazione dell'omicidio da parte di un fantomatico gruppo Gad, giustizieri antidroga. La vicenda e' stata ricostruita da poco grazie alla collaborazione di alcuni "pentiti" che aiutano gli inquirenti a ricostruire le attivita' illecite del clan La Torre. Il racconto dei collaboratori e' stato confermato dai riscontri di indagine. Il cittadino egiziano venne ucciso perche' spacciava droga in contrasto con i clan casertani. Augusto La Torre, nella ricostruzione degli inquirenti, aveva individuato il luogo in cui l'extracomunitario si occupava dello spaccio e soprattutto la masseria in cui era custodita la droga. Organizzo' cosi' un raid a bordo di due auto, spacciandosi insieme ai suoi affiliati come poliziotti e fingendo di effettuare una perquisizione sul luogo. Costrinsero poi l'egiziano a salire a bordo di una delle auto, facendogli credere che sarebbe stato portato al commissariato, invece lo portarono nei pressi del cimitero e lo uccisero.





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