SU EUROPEAN HEART JOURNAL IL LAVORO DI DUE CARDIOLOGI DELLA SAN MICHELE
Data: Mercoledì, 22 novembre @ 14:37:02 CET
Argomento: Medicina




Fabio Capasso e Antonio De Simone, due cardiologi in servizio presso la Casa di cura “San Michele” di Maddaloni (Caserta), sono coautori del primo lavoro tratto dallo studio Ever-Pacing pubblicato su una rivista internazionale, European Heart Journal. Il titolo, in traduzione, è “La dissincronia di contrazione del ventricolo sinistro identifica i responders alla terapia di resincronizzazione nei pazienti con scompenso cardiaco”: gli autori, in pratica, dimostrano che i pazienti con insufficienza cardiaca cronica possono essere selezionati mediante ecocardiografia per quantizzare la dissincronia presente nel cuore e predire l’efficacia alla terapia di resincronizzazione. Del gruppo di lavoro di investigatori dello studio multicentrico Ever-Pacing – che ha l’obiettivo di predire mediante la metodica ecocardiografica la risposta alla terapia elettrica dello scompenso cardiaco – fanno parte, oltre a Capasso e De Simone, anche Donato Mele, Giovanni Pasanisi, Maria-Aurora Morales, Daniele Poggio, Alessandro Capucci, Giancarlo Tabacchi, Luciano Sallusti, e Roberto Ferrari. Quest’ultimo è il presidente della ESC, la Società Europea di Cardiologia. Fabio Capasso, inoltre, parteciperà in qualità di relatore al convegno Internazionale “Clinical decision making in Echocardiography”, che si terrà a Napoli il 23 e il 24 novembre. Organizzato dalla Seconda Università di Napoli e dall’Azienda Ospedaliera “Monaldi” – sede dell’evento – il convegno è dedicato alla patologia aortica. I moderatori proff. Maurizio Cotrufo e N. Mininni apriranno i lavori del convegno, che vede tra i suoi ospiti relatori nazionali ed internazionali a disquisire su come la metodica ecocardiografica rivesta un ruolo di interfaccia imprescindibile nello snodo decisionale sulle patologie chirurgiche dell’aorta , in particolare sugli interventi di protesi valvolare. Il dr. Capasso discuterà di un interessante caso di mismatch protesico, ovvero una sorta di malfunzionamento postoperatorio dovuto alla ridotta taglia della protesi impiantata rispetto alla superficie corporea. “Non di rado – specifica l’ecocardiografista – riscontriamo questo problema nei nostri ambulatori spesso denunciato dal paziente, con pregresso intervento di Sostituzione valvolare, come una persistenza dei sintomi di dispnea da sforzo, causati da un elevato gradiente pressorio residuo dovuto ad una inadeguata area di superficie della protesi impiantata. La risoluzione dei sintomi frequentemente richiede un nuovo intervento di sostituzione mediante tecnica di plastica di allargamento dell’anulus valvolare o con impianto di speciali protesi ad alloggiamento sopraanulare”. Tra i relatori più famosi ci sarà il prof. M.A. Garcia Fernandez da Madrid, G.R. Sutherland da Londra e G. La Canna dall’Istituto San Raffaele di Milano. (22 novembre 2006-14:35)





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