CAPUA (CASERTA): AVVIATO RECUPERO E VALORIZZAZIONE BENI MONUMENTALI
Data: Venerdì, 17 novembre @ 14:18:44 CET
Argomento: Enti e Comuni




In una Città artistica e dalla storia antica come Capua, è indispensabile procedere alla riqualificazione di quei monumenti che fanno parte del tessuto urbano e quindi maggiormente esposti alla visibilità di tutti i passanti e turisti. L’azione proposta è tesa alla riqualificazione ed al recupero del cinquecentesco cavalcavia sul Corso Appio del Complesso Monumentale dell’Annunziata e dei prospetti che presentano tutte le qualità architettoniche e strutturali che impongono impegno rispetto e impegno di conservazione. Per questo si è preliminarmente provveduto ad un’analisi dello stato di degrado dei manufatti. Per quel che concerne lo stato delle murature è stato possibile osservare che, a causa della mancata manutenzione, gli intonaci si sono in gran parte staccati favorendo il deterioramento del tufo e della malta. Le coperture presentano un forte degrado e non assolvono più una funzione d’impermeabilizzazione; le strutture lignee , infatti, sono in più punti dissestate a causa delle infiltrazioni d’acqua dovute dal dissesto della copertura dello stesso arco e dalla mancata manutenzione ai canali di gronda delle coperture delle fabbriche monumentali adiacenti ad esso. Da una attenta analisi degli intonaci e dello stato delle pietre che fanno parte dei paramenti esterni si può senza dubbio affermare che è in corso una azione di sfoliamento dei materiali e di distacco degli intonaci. L’intervento di risanamento conservativo proposto prevede in una prima fase un accurato lavoro di pulizia e la preparazione dei supporti, seguito poi dal ripristino della stilatura della struttura muraria, realizzata a suo tempo con sistemi tradizionali a calce. Per il rifacimento degli intonaci si provvederà a porre in opera una linea composta da malte e leganti da intonaco appositamente formulati per essere impiegati per interventi di deumidificazione da effettuarsi anche su murature di grande valore storico, questi prodotti presentano una formulazione priva di cemento, alta resistenza ai sali, elevata traspirabilità e caratteristiche fisico-meccaniche simili a quelle delle malte usate nel passato. Si provvederà alla posa in opera di una malta pronta priva di cemento, costituita da un legante idraulico resistente ai solfati (composto da calce aerea ed EcoPozzolana),additivi speciali,agenti porogeni e aggregati di appropriata granulometria. La malta verrà miscelata con acqua e darà origine a un intonaco poco penetrabile dall'acqua piovana e allo stesso tempo molto permeabile al vapore, in modo da poter progressivamente smaltire l'umidità che risale. Grazie alla presenza dei macropori, l'intonaco da realizzarsi sarà in grado di annullare le tensioni causate dalla cristallizzazione dei sali trascinati dall'acqua di risalita. Alle coperture, prima di effettuare interventi di sostituzione dei coppi in laterizio, si dovrà esaminare lo stato delle strutture sottostanti per appurare l'eventuale necessità di interventi di ripristino anche su queste ultime. Qualora si riscontrassero, sulla piccola e grande orditura del tetto, situazioni di degrado tali da rendere indispensabili interventi di consolidamento o sostituzione degli elementi strutturali o del tavolato, si dovranno eseguire tali opere solo dopo la completa rimozione di tutti i coppi del manto di copertura. Si dovrà utilizzare esclusivamente legname, delle varie essenze, lavorato alla sega od ascia con caratteristiche idonee per le armature dei tetti costituite da: a) orditura primaria realizzata con capriate di varie dimensioni complete di catene, puntoni, monaci e saettoni incluse anche le parti per arcarecci, diagonali e travi di colmo; b) orditura secondaria costituita da travetti ripartitori, listelli e tavolato. Il tipo di lavorazione potrà essere per travi ad uso trieste (stondate e con spigoli smussati) oppure a spigoli vivi, in tutti i casi le caratteristiche del legname dovranno essere: — stagionatura media di tre anni e comunque tassativamente non inferiore a due; — tagli e lavorazioni effettuati nel senso delle fibre della pianta; — ridotta presenza di nodosità o imperfezioni delle superfici in vista; — andamento lineare e costante delle travi con ridotta tronco-conicità della sezione nel suo sviluppo. Dopo aver verificato il buono stato di conservazione delle strutture di supporto del manto di copertura si procederà alla rimozione dei coppi secondo i ricorsi di montaggio ed avendo cura di non depositare il materiale sulla stessa copertura ma su aree predisposte alla base del fabbricato. La predisposizione dei ponteggi sarà condizionata dall'esame sopracitato (presenza di parti di struttura non sufficientemente stabili) e dalla valutazione delle condizioni di lavoro della mano d'opera. Successivamente si procederà alla pulizia dei singoli coppi accatastati nel cantiere con delle spazzole di saggine ed all'eliminazione di quelli danneggiati o con evidenti crepature in una quantità indicativa del 40% ca. Dopo la rimozione del manto di coppi si dovrà procedere, come già indicato, alla verifica della sottostante struttura lignea prima di passare al rimontaggio dei coppi stessi. Effettuate le operazioni di pulizia e rimozione di tutte le parti estranee si dovrà stabilire il numero delle parti strutturali (orditura primaria e secondaria) destinate all'eventuale rimozione. A questo punto su tutte le travi o orditure secondarie, sia quelle vecchie (perfettamente pulite) che quelle nuove poste in opera in sostituzione di quelle danneggiate dovranno essere trattati tutti gli elementi con dei solventi compatibili prima delle applicazioni dei prodotti anti-fungo nelle quantità di ca. 350 cc./mq. Terminati questi trattamenti sulle strutture lignee si procederà con l'installazione delle guaine impermeabilizzanti e delle lastre o materiali di coibentazione per poi riposizionare tutti i coppi rimossi con i relativi accessori. L’impermeabilizzazione sarà costituita da fogli impermeabilizzanti in PVC rinforzato e simili con o senza rinforzi (in tessuto di vetro o sintetico) posati secondo i sistemi in indipendenza, in semindipendenza o in aderenza e secondo le relative specifiche fornite dalle case produttrici. Le membrane da utilizzare per strati di impermeabilizzazione dovranno essere conformi alle relative parti della norma UNI 8898-1-7. Si dovranno, comunque, eseguire risvolti di almeno 20 cm. di altezza lungo tutte le pareti verticali di raccordo, adiacenti al piano di posa. Le superfici circostanti alla zona d'intervento dovranno essere protette e il ponteggio provvisorio andrà isolato dall'esterno tramite la stesura di teli a trama fitta. Dopo una prova su un'area ridotta, effettuata sotto il controllo del direttore dei lavori, per scegliere il tipo e la conformazione di abrasivo da utilizzare (corindone, silicato di ferro e magnesio, sabbia silicea vagliata, silice ed allumina) si potrà procedere al trattamento di tutte le superfici. La pressione varierà da 0,5 a 3 Kg/cmq, a seconda del tipo di ugello utilizzato e della posizione dello stesso (distanza e inclinazione rispetto al manufatto). Si provvederà infine al risciacquo mediante idropulitrice, avendo cura di smaltire le acque secondo le normative vigenti, si procederà dall'alto verso il basso, nebulizzando attraverso appositi ugelli acqua a bassa pressione (da 2,5 a 4 atmosfere), che raggiungerà le superfici indirettamente, per caduta. Le parti danneggiabili o soggette ad infiltrazioni (serramenti, legno, vetrate) andranno preventivamente protette. Analoga cura si porrà allo smaltimento delle acque defluenti. Anche per le microsabbiature, così come per l'idrosabbiatura, si procederà alla protezione delle zone danneggiabili limitrofe all'area di intervento, nonché ad una prova di valutazione dei parametri operativi (tipo di abrasivo, granulometria, pressione di esercizio e modalità di intervento). Un ponteggio, appositamente studiato, permetterà alle maestranze di operare secondo le normative vigenti in materia di sicurezza sul lavoro, dal piano campagna arriverà alla copertura e sarà protetto da teli che impediranno alle polveri di fuoriuscire ed invadere la sede viaria. Sarà montato in modo da non occupare tutta la sede viaria e soprattutto permettere il regolare passaggio di pedoni, autovetture e mezzi di soccorso. Effettuati i lavori di ripristino degli intonaci come sopra si provvederà alla tinteggiatura delle parti utilizzando una pittura silossanica decorativa e protettiva ad elevata traspirabilità ed idrorepellenza costituita da silossanici oligomerici, antimuffa ad ampio spettro con inerti micronizzati e pigmenti resistenti ai raggi UV. Non si andrà ad alterare l’impatto visivo in quanto verranno utilizzati colori preesistenti. (17 novembre 2006-14:18)





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