IN CROCIERA CON L'AUTO DELL'AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE:IL COMMENTO DELL'ESPERTO
Data: Mercoledì, 12 novembre @ 22:18:23 CET
Argomento: Cittadini e Giustizia


L’uso di una auto pubblica dell’Amministrazione Provinciale per imbarcarsi su di una nave crociera fa scattare il codice penale per il Presidente della Provincia. Un invito / proposta rivolto /a Procuratori della Repubblica e Procuratori della Corte dei Conti.

(* Ciro Centore)

Si tratta del Presidente della Provincia di Messina che, alcuni anni fa, unitamente alla moglie, pensò bene di "andare e venire" da Messina a Bari, con l’auto dell’Amministrazione, autista della stessa. Il tutto in compagnia della moglie e per imbarcarsi su di una nave / crociera. Una vacanza amara perché, al rientro, scattò, a suo danno, l’ipotesi del reato di peculato, con aggravanti varie. Il Tribunale di Messina lo proscioglieva, la Corte di Appello lo condannava, la Corte di Cassazione, definitivamente ha confermato questa condanna, determinando la pena in sei mesi di reclusione. A nulla sono servite le giustificazioni varie, tra cui quella secondo cui, sull’operato e sul " ben operato", questo Presidente / Amministratore pubblico, aveva anche chiesto un parere ad un esperto giuridico che aveva sottolineato la legittimità del comportamento e dell’operato. La Cassazione, con sentenza di questi giorni, è stata rigorosa. E ha condannato, come già detto, questo Amministratore. Chi volesse il testo della sentenza può chiederlo alla redazione del nostro quotidiano / on line. Il commento. E’ semplice. Vanno, impietosamente, condannati funzionari e amministratori pubblici che ( è di moda) imperversano per le strade cittadine e al di fuori delle stesse, anche per gite e, spesso, per ragioni non istituzionali, con l’auto blu, di ultimissima uscita, per raggiungere posti, i più vari, e soddisfare esigenze ed interessi i più vari. Di questo passo anche gli incontri con le amanti e gli amanti sono giustificati. Paga, come sempre, Pantalone. Del resto sussiste una compiacenza e una intesa implicita anche in chi li accompagna, fuori orario e al di là delle sedi istituzionali, ricevendone, in cambio, indennità di " missione" ( così vengono chiamate!, pur non correlate ad opere .... missionarie) e prospettive di carriera. Occorre uno " stop" al tutto. E visto che lo stesso non viene da una consolidata e diffusa moralità o etica pubblica, che dovrebbe essere alla base di ogni amministratore, è giusto che intervenga la Magistratura. A nostro avviso, non soltanto quella penale ma ancor più quella contabile amministrativa ( Corte dei Conti e per essa la Procura Generale). Dovrebbero questi Magistrati, con una azione di supplenza, verificare e potenziare una ispezione su tutti gli apparati pubblici al fine di registrare tutto ciò che " va al di fuori della spesa istituzionale e dei " comportamenti istituzionali. Ai Procuratori generali ne segnaliamo uno, per tutti. L’uso e l’abuso di gite e gitarelle, anche all’estero, di Sindaci, Presidenti di Consorzi e comunque di amministratori vari, con carico, sui bilanci, per milioni di euro. E lo stesso è a dirsi per il carico di " telefonate", in partenza dagli uffici e dai " cellulari " di servizio. Sol che si esaminino i numeri di riferimento, si potranno acquisire elementi utilissimi, senza per questo violare alcuna privacy. Ed è, il nostro, un invito / proposta da far girare, a chi di competenza, alla Guardia di Finanza o a qualche altro Corpo istituzionale al fine di avere, velocemente, sia pure a campione, un riscontro sul tutto. Auguriamoci cose buone.

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