IN CAMPANIA EMERGENZA RIFIUTI, A COMO PULIZIE PARALLELE VELOCI 'A PAGAMENTO'
Data: Domenica, 05 novembre @ 10:21:30 CET
Argomento: Cronaca


Mentre la Campania fa i conti con l'emergenza rifiuti (cassonetti stracolmi, immondizia bruciata, cumuli dappertutto) da Como arriva una notizia che fa pensare. Alcuni stessi dipendenti della ditta che si occupa della raccolta di rifiuti, si sarebbero 'consorziati' in un gruppo di raccolta 'parallelo' provvedendo a pulire rapidamente zone come centri commerciali, ditte e aziende varie. A pagamento, ipotizza la Procura. Un'idea che, se trasferita al Sud, potrebbe risolvere il caso-Campania, azzarda qualcuno. Di seguito, la notizia.



La Procura della Repubblica di Como ha aperto un' inchiesta sulla gestione della raccolta dei rifiuti in città, ipotizzando una serie di reati (violazione delle norme in materia ambientale ma anche corruzione) in capo ad alcuni dipendenti di Acsm ambiente, l' azienda che ha in appalto il servizio raccolta rifiuti solidi urbani di Como. Al momento, tuttavia, non risultano iscritti sul registro degli indagati. L' ipotesi in esame è che un gruppo di dipendenti avesse organizzato una sorta di raccolta parallela, all' insaputa e ai danni dell' azienda, per recuperare e smaltire rifiuti con frequenze più ravvicinate rispetto a quelle programmate, e di tipologie diverse da quelle consentite. Il tutto in cambio di somme di denaro, anche se questo aspetto non risulta ancora provato. L' inchiesta, condotta dal Nucleo sicurezza della polizia locale di Como, ha preso le mosse dalle segnalazioni di vari cittadini che lamentavano la mancata raccolta dei rifiuti degli utenti privati e segnalavano invece un maggiore zelo che uno sparuto gruppo di dipendenti di Acsm ambiente mostrava nei confronti della grande distribuzione, di esercizi pubblici o aziende. Dagli accertamenti sarebbe emerso che questa raccolta 'parallela' poteva avvalersi anche di un canale preferenziale per bruciare nell' inceneritore i rifiuti, anche quelli che sulla base delle norme ambientali non sarebbero potuti finire nel forno ma avrebbero dovuto seguire un percorso di smaltimento diversificato. L' indagine preliminare era stata avviata già nel 2005, ed é stata ripresa in queste settimane dopo un' interruzione, nel marzo scorso, quando il nucleo di polizia locale venne coinvolto nell' indagine sul ferimento di un giovane writer, colpito dal proiettile sparato da un agente durante un controllo. (5 novembre 2006-10:20)





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