SI SPARA A CASAL DI PRINCIPE: RICOSTRUZIONE OMICIDIO DAVANTI A GIUDICI
Data: Giovedì, 06 novembre @ 22:48:43 CET
Argomento: Cronaca




CASERTA - Il 2 febbraio del 1991, tra corso Garibaldi e via Baracca a Casal di Principe proiettili esplosi da un fucile mitragliatore e da un fucile a canne mozzate colpirono mortalmente un boss della camorra, Enzo De Falco, soprannominato il fuggiasco. Oggi, nello stesso posto, isolato dalle forze dell'ordine per garantire sicurezza ai cittadini, tiratori scelti della polizia, davanti a giudici togati e popolari, avvocati della difesa e periti, hanno usato le stesse armi, con lo stesso potere detonante, nell'ambito del cosiddetto esperimento giudiziale: una ricostruzione dello scenario del delitto per consentire di chiarire aspetti importanti sui quali i giudici saranno chiamati a decidere. Si è trattato di una speciale udienza del processo Spartacus, nel quale sono coinvolti decine di imputati, ritenuti legate al clan camorristico dei Casalesi. Alla presenza del presidente della Corte d'Assise, Catello Marano, dei sei giudici popolari e dei legali di alcuni indagati nel processo, giunti sul luogo scortati da agenti dei commisariati di Aversa, S.Maria Capua Vetere e della squadra di polizia giudiziaria della Procura, i poliziotti hanno sparato, ripetendo l'esperimento per quattro volte, contro un'attrezzatura in legno e sacchetti di sabbia ammortizzanti, simulando così sulla base della ricostruzione fatta con l'ausilio anche di collaboratori di giustizia, l'agguato al boss. A circa un chilometro e mezzo dal luogo della sparatoria il giudice a latere del Processo, Lello Maggi, insieme con altri avvocati della difesa, con periti fonici dotati di sofisticate attrezzature, hanno registrato le deflagrazioni, per verificare la veridicità dell'affermazione del collaboratore di giustizia, Franco Di Bona, secondo cui la sera del 2 febbraio di dodici anni fa, in prossimità della sua abitazione si udirono gli spari dei sicari e di avere, lui stesso preparato l'auto sulla quale i killer trasbordarono facendo, poi, perdere le tracce. Sui risultati dell'esperimento c'é riserbo, e secondo quanto si è appreso, le raffiche dei fucili mitragliatori e del fucile a canne mozzate sono state udite anche oltre il luogo indicato dal pentito. Gli abitanti della zona sono stati avvertiti con manifesti fatti affiggere dal comune. Enzo De Falco secondo gli investigatori sarebbe stato ucciso perché avrebbe indicato alle forze dell'ordine il luogo di un summit dei capi dell'organizzazione dei Casalesi, consentendo l'arresto di alcuni boss.





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