*CASERTA, MENSILE DELL'ENTE PROVINCIA: MA E' NUOVO O VECCHIO?
Data: Mercoledì, 18 ottobre @ 00:31:46 CEST
Argomento: Lettere in Redazione


Vecchia o nuova? La copertina del numero 2 (?) della ri-editata rivista della Provincia di Caserta, denominata 'La Nuova Provincia di Terra di Lavoro'

(Lettere in redazione)

Gentile redazione, so che forse non pubblicherete questa mia (perchè siete colleghi giornalisti di coloro ai quali farò qualche critica), ma come cittadino della provincia di Caserta ed appassionato di giornalismo, sentivo il bisogno di trovare un 'canale' con meno censure. Cordiali Saluti. Gianni Russo.

Gentile utente, di seguito la sua lettera e, naturalmente, sono accettate repliche di quanti vogliono replicare. (La redazione)



La lettera

Rivedo da Ciccio Croce a Caserta (dove difficilmente qualcuno ti sorride) il secondo numero della rivista 'La Provincia di Terra di Lavoro'. Dico bene, il numero 2 dell'Anno 1. Quello precedente (Settembre 2006) riportava in copertina il numero 1, Anno 1. Orbene, non voglio insegnare il mestiere al nuovo direttore e portavoce del presidente De Franciscis, ma, come gli addetti ai lavori sanno, più la testata è antica è più e prestigiosa. E quella della Provincia è registrata (e non autorizzata, come erroneamente anche molti giornalisti credono e come erroneamente è riportato nella gerenza della testata) al n°87 del 16 luglio 1962.

Dunque, cambia la veste grafica (perchè in fondo quello e cambiato) è si riparte dall'anno 1, numero 1. In più, la testata viene ri-nominata 'La Nuova Provincia di Terra di Lavoro'. Scusate tanto, mi rivolgo a voi del settore ma, oltre a saper scrivere, un giornalista dovrebbe conoscere anche queste norme: mi pare un po' tutto sbagliato. Se cambia il nome della testata in 'La Nuova Provincia di Terra di Lavoro', è vero che si riparte dal numero 1, dell'Anno 1 ma a questo punto dalla gerenza doveva sparire la registrazione (chiamata autorizzazione, del 1962) perchè andava registrata daccapo una testata nell'anno 2006 denominata 'La Nuova Provincia di Terra di Lavoro'.

Insomma, si è chiaramente in presenza di un ibrido e di idee confuse come spesso accade nel mondo del giornalismo casertano oltre che in presenza di una palese irregolarità sotto il profilo della natura della registrazione. Insomma, nè carne nè pesce. Un paragone per capirci: se al Corriere della Sera arriva un nuovo direttore, secondo voi, può mai chiamare la prestigiosa testata 'Il Nuovo Corriere della Sera' ripartendo dall'Anno 1, numero 1 e mantenendo l'antico numero di registrazione?

Detto ciò, ho anche letto l'editoriale del nuovo direttore della rivista (il quale dà il saluto a due morti: Scialla e Marzaioli, senza nulla togliere alla loro memoria) ma dimentica di fare il saluto al direttore uscente. Una cosa simile, nel mondo del giornalismo casertano l'avevo già vista. E' stato quando l'ex direttrice del Giornale di Caserta (Francesca Nardi) ha lasciato la poltrona al nuovo direttore (Giuseppe Venditto): nè l'una, nè l'altro hanno salutato i lettori. La prima con un commiato e il secondo con un benevenuto come solitamente accade - su tante testate - in occasioni del genere. Potrei continuare ancora, ma meglio per tutti che mi fermo qui.

Grazie dell'ospitalità.
(Gianni Russo)
(18 ottobre 2006-00:30)

Repliche: un'altra appassionata della rivista della Provincia (ci informa anche della correzione dell'errore su copertina)

Sono un’assidua frequentatrice di questo sito, tranne poche (e inutili) notizie (tipo quelle che rifila quotidianamente agli organi di stampa l’on. Riccardo Ventre e che gli vengono ciò nonostante pubblicate) mi aiuta ad essere informata su quello che accade nella mia città e in provincia. Ciò premesso, mai prima d’oggi – a parte la partecipazione ai sondaggi che sono pubblicati – mi ero presa la briga di scrivere. Che cosa mi ha fatto cambiare idea? La stucchevole polemica aperta da un sedicente Gianni Russo sul mensile della Provincia di Caserta. A me, che di mestiere insegno e che per questo motivo mi appassiono a tutte le novità essendo sempre in gara con i giovani, il mensile nella sua vecchia edizione arrivava fino a casa via posta. I nuovi inquilini di corso Trieste, non so per quale motivo, non me lo spediscono più. Devo pensare che è cambiato l’indirizzario. Ma presa dalla curiosità delle notizie di stampa circa la riedizione del giornale sono andata a procurarmelo in edicola proprio sul corso Trieste. Come scrive Russo? Non è cambiato niente tranne la grafica? Sveglia, gente: la differenza è come tra il giorno e la notte, il bianco ed il nero. Non ho il piacere di conoscere il direttore (se non per firma) ma credo che con chi lo collabora (e di firme note ne ho letto un po’ nei primi due numeri) abbia portato una ventata nuova in città. Personalmente, per leggere Montesano o acquisto i suoi libri o mi procuro (sempre a pagamento) il Mattino. Stesso dicasi per Pascale. E poi si nota lo sforzo di raccontare qualcosa di nuovo e di diverso, con un taglio che sa di magazine. Sono tutte cose, queste, che valgono la trasferta dall’edicolante e poco importa che il giornale non mi venga più recapitato a casa. Ultimo appunto: ho davanti le copertine dei primi due numeri. Sul secondo è scomparsa la dicitura “Anno 1” ed è comparsa quella recante “Nuova Serie”. Il Russo, forse, non si è avveduto nemmeno di questo. Pare essere attento solo alla gerenza. A proposito di gerenza: anche i vecchi numeri recavano la scritta “autorizzazione”…. Così, tanto per scrivere e per puntualizzare. Grazie per l’ospitalità. M. S. Caserta

Una lettera di chi apprezza la rivista

Bella e piena di puntiglio la lettera del signor Russo. Proviamoci, tentando di non tediare alcuno: - impari il signor Russo a "non disturbare il manovratore"... La sua "passione per il giornalismo" si scontra con chi antepone iscrizioni, differenziazioni tra pubblicista e professionista e posizioni occupate per decidere se hai diritto ad esprimere un'opinione, giusta o sbagliata che sia. Questo un po' dappertutto, non solo a Caserta. E con questo non mi riferisco a Rossano; - non credo che sia esatta la "sana polemica" sull'impossibilità di cambiare il nome della testata. Per quanto mi risulti basta andare a chiedere in Tribunale la modifica (così domani il presidente dela piccola cooperativa che edita il Corriere di Caserta potrebbe recarsì lì e decidere di stampare "Il Nuovo Corriere di Caserta"). Tralascio, per evitare di riempire un numero di pagine uguale a quelle del Vecchio Testamento, di sottolineare approfonditamente l'uso invalso da tempo, ancorchè legittimo, (Russo lo avrà notato) di editare quotidiani e periodici con il nome della testata diverso da quello che distrattamente appare al lettore(un esempio? Probabilmente non è registrata la testata "Il Giornale di Caserta" del Gruppo Piccirillo. Oppure lo è, ma è di proprietà diversa da quella di chi edita "Dossier News ecc. ecc.".......); - ci sono anche altri motivi che potrebbero "appassionare" lettori, cittadini e gente del mestiere su operazioni come quella del periodico della Provincia. Senza alcuna polemica ulteriore ed apprezzando anzi le prime tappe della "creatura" curata da Rossano (per esempio, nessuno ha scritto dell'intervista fatta all'ex antagonista dell'attuale presidente. Un segnale, fuori di ogni dietrologia, di un'attenzione insieme politica e professionale) va forse proposto un ragionamento (retoricamente, perchè nessuno deciderà di dire la sua) su questi strumenti del comunicare. Ancora più delicati se maneggiati da chi abita le stanze della gestione della cosa pubblica. Oltre alle solite domande (Chi sono? Da dove vengo? Dove voglio andare?...)ci si potrebbe chiedere quanto (io credo molto) queste operazioni possono aiutare a raccontare ed orientare positivamente le trasformazioni della società. Non ci dilunghiamo troppo, non serve a niente, perchè questi discorsi non interessano nessuno. - tralascio anche le "voci di corridoio" sulle collaborazioni e sulle relative retribuzioni. Oggi hanno scritto questi, domani quelli, qualcuno mai. Ma così va il mondo, non lo cambierà né Russo né nessuno. Buona "passione" a tutti! Firmato: (Comma 22)







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