GIOVANI A RISCHIO NON SOLTANTO PER DROGA: STUDIO SU GIOCO D'AZZARDO
Data: Giovedì, 12 ottobre @ 22:59:33 CEST
Argomento: Medicina




Quella dal gioco d'azzardo è una dipendenza in crescita tra i giovani, in particolare nella fascia di età che va dai 15 ai 18 anni. A rilanciare l'allarme é una indagine svolta in cinque istituti superiori del Casertano tra Santa Maria Capua Vetere e Aversa (licei classici di Aversa e S. Maria C.V., scientifico di S. Maria C.V., istituti tecnici professionali di S. Maria C.V. ed Aversa) su iniziativa dell'Unità operativa di San Prisco dell'ufficio Dipendenze dell'Asl Caserta 2. I questionari, del tutto anonimi, compilati in tutte le loro parti da 1002 dei 1023 studenti coinvolti (47% maschi e 53% femmine), hanno evidenziato che il 6% (65 studenti) presenta un comportamento di gioco d'azzardo problematico, con prevalenza di casi maschili. La fascia d'età dell'adolescenza rappresenta, quindi, il periodo più delicato. Da quando ha aperto i battenti, nel gennaio scorso, l'Unità operativa di San Prisco, l'unica in Campania ad essere dedicata alle nuove dipendenze da gambling (gioco d'azzardo), disturbi alimentari e sex addiction, ma anche da internet, sono stati numerosi i contatti presso la struttura coordinata dal dottor Giovanni Di Martino e che dipende dal dipartimento dipendenze dell'Asl Ce2, diretto dal dottor Antonio D'Amore. "Le tentazioni sono tante - afferma D'Amore - basti pensare, oltre al bingo, al gratta e vinci, anche ai siti Internet che consentono ai ragazzi di giocare d'azzardo. Un fenomeno subdolo che fa leva sulle nuove tecnologie particolarmente diffuse tra gli adolescenti". Informazione, sensibilizzazione, strumenti concreti per riconoscere l'insorgenza di questo tipo di dipendenza. "A questo proposito - riferisce D'Amore - l'Asl Ce2 ha stipulato un protocollo di intesa con la facoltà di Scienze sociali di Salerno, sono in corso proficui contatti con uno dei docenti che è il presidente dell'osservatorio internazionale sul gioco d'azzardo per concordare insieme nuove linee di intervento". Il direttore generale dell'Asl Ce2, Angela Ruggiero, ribadisce con forza la necessità di una sinergia per affrontare certe problematiche: "Un grande attore nel campo della prevenzione è la scuola - afferma - insieme possiamo intervenire per individuare strategie volte a comprendere i background di certi comportamenti. Partire dalle storie individuali dei ragazzi per individuare il punto in comune che porta al rischio di dipendenze. L'intento dell'Unità operativa di San Prisco è stato ben recepito dalla popolazione che vi si rivolge con fiducia, e questo è un dato senza dubbio positivo". Per la manager riuscire a fornire gli strumenti necessari ad acquisire consapevolezza di un problema del genere sarebbe già un buon risultato: "Le esperienze e le conoscenze scientifiche vanno messe insieme e socializzate. Occorre diversificare gli interventi per individuare le azioni più valide ed efficaci". (12 ottobre 2006-22:59)





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