AMBIENTE, CASERTA: IMMONDIZIA DIVENTA PROBLEMA IRRISOLVIBILE
Data: Martedì, 10 ottobre @ 20:40:10 CEST
Argomento: Ambiente




In provincia di Caserta è tornata l'emergenza rifiuti. Cumuli di sacchetti di immondizia, cartoni, cassette ed altro materiale cominciano ad invadere anche la sede stradale a Caserta, ma sopratutto a Maddaloni, Aversa ed in altri piccoli e grandi centri. Numerosi gli interventi dei Vigili del Fuoco per spegnere i roghi appiccati ai rifiuti da cittadini esasperati per le conseguenze, dal punto di vista igienico-sanitario, e della permanenza nelle strade e nelle piazze della spazzatura. La situazione stava rientrando gradualmente ma è improvvisamente precipitata per problemi sorti nel CDR di S. Maria Capua Vetere, le cui operazioni di conferimento si sono svolte con estrema lentezza a causa del surplus accumulato e dell'impossibilità di smaltire i residui della preparazione delle ecoballe. Decine di contenitori di immondizia sono stati distrutti o gravemente danneggiati. I cittadini sono esasperati e, hanno spiegato alcuni abitanti di un popoloso quartiere della periferia di Caserta, "vista l'impossibilità da parte della società che ha in appalto il servizio di raccolta, di operare e, dunque, di eliminare il grave disagio di noi residenti, alcuni hanno preferito dar fuoco a cartoni ed altri rifiuti di ogni genere dentro e fuori i cassonetti".(10 ottobre 2006-20:39)

I dati

Attualmente, dice Bertolaso, ci sono 12 mila tonnellate di immondizia non raccolta in provincia di Napoli, 11 mila sono in provincia di Salerno e 5 mila ciascuno nelle province di Avellino, Caserta e Benevento. Uno dei primi interventi da realizzare sarà dunque quello di individuare le priorità nella raccolta: per questo Bertolaso ha chiesto alle forze dell'ordine uno screening accurato dei 551 comuni campani, soprattutto per quanto riguarda l'ordine pubblico. "Ma nessun commissario - avverte però - è dotato di bacchetta magica o poteri divini per risolvere situazioni così complesse e delicate. Ci vorrà del tempo. L'emergenza attuale é rimuovere l'immondizia dalle strade. Poi individueremo la via maestra per uscire definitivamente dalla situazione e chiudere una volta per tutte lo stato d'emergenza".

Parla Realacci

"La situazione dei rifiuti in Campania è difficile e allarmante e la nomina del Capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, a neo-commissario per l'emergenza è la prova del totale fallimento di tredici anni di commissariamento". Lo afferma Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati. "Per cambiare libro, come dice Bertolaso - ha aggiunto - è necessario non solo superare l'emergenza, ma costruire un'amministrazione ordinaria attraverso la piena responsabilizzazione delle istituzioni locali, delle forze politiche e dei cittadini. Questo è tanto più vero e urgente in una regione dove, per la questione rifiuti, non si è mai allentata la morsa dell'illegalità e della malavita organizzata". Realacci ricorda che "dal 2002, anno dell'entrata in vigore del art. 53bis del Decreto Ronchi che punisce il traffico illecito di rifiuti, la Campania risulta coinvolta in 22 operazioni, sulle 61 totali compiute in tutta Italia". "Le forze dell'ordine hanno arrestato e denunciato 325 persone e sono oltre 90 le aziende coinvolte. Solo nel 2005, secondo l'ultimo rapporto Ecomafia di Legambiente, sono state messe sotto sequestro nella regione più di 60 discariche illegali: 24 nella sola provincia di Salerno e 20 in quella di Caserta. Un giro d'affari illegale milionario, che ha riversato tonnellate di veleni in tutta la regione con danni pesantissimi per la salute delle persone e dell'ambiente".

Sconfitta di tutti

I rifiuti in Campania? Una "vera emergenza", paragonabile ad un terremoto: dunque l'unico modo per affrontarla è "riportare la situazione alla normalità", lo stesso che si utilizza quando si verificano calamità naturali. Il neo commissario per l'emergenza rifiuti in Campania Guido Bertolaso spiega così alla commissione Ambiente del Senato la situazione trovata nella regione gravata da oltre 38mila tonnellate di spazzatura in strada e lascia intendere che per fronteggiarla serviranno strutture e poteri simili a quelli in genere utilizzati per le calamità naturali. "Ci comporteremo come se ci trovassimo in una situazione di emergenza dovuta ad una calamità naturale" ha detto ai senatori. Prima conseguenza: da domani aprirà a Napoli la 'Direzione comando e controllo', la struttura operativa che coordinerà gli interventi per porre fine all'emergenza. Intanto per uscire dall'emergenza Bertolaso ha avviato contatti con almeno quattro regioni italiane, Puglia, Calabria, Lazio e Sicilia, e altrettanti paesi europei (Polonia, Germania, Slovenia e Romania) con l'obiettivo di trasferire con i treni fuori dalla Campania la maggior parte delle 38.000 tonnellate di rifiuti che ancora giacciono nelle strade. Alcune di queste regioni hanno già reagito negativamente alla possibilità di accogliere i rifiuti campani, ma l'emergenza, considerata e soprattutto affrontata come una calamità naturale, autorizza di fatto Bertolaso a intervenire anche senza il loro consenso. "Potrei farlo, ma sono sicuro che non ce ne sarà bisogno" ha detto al termine dell'audizione il commissario, lasciando intendere che i contatti continuano e non tutto è così negativo come sembra. Una soluzione potrebbe uscire dalla prossima conferenza Stato-Regioni, che sarà investita della questione e chiamata a fare la sua parte. Quanto all'utilizzo dei treni l'accordo con il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi già c'é. Diverso il discorso con i paesi esteri: si sta lavorando, e sarà il ministero degli Esteri (un rappresentante ha partecipato al comitato operativo della Protezione Civile) a trovare l'intesa. La prima giornata di lavoro del neo commissario è stata dunque fitta di impegni. Dopo l'audizione in Senato, Bertolaso é stato ricevuto dal presidente delle Repubblica Napolitano, suo sponsor (decisiva una telefonata del Capo dello Stato per accettare il nuovo incarico, ndr), ed ha riunito il comitato operativo della Protezione Civile con attorno al tavolo, oltre ai rappresentanti di tutte le componenti del sistema nazionale di protezione civile (forze armate e forze dell'ordine, vigili del fuoco, strutture sanitarie, volontari), anche il governatore campano Antonio Bassolino e i prefetti delle cinque province campane. Bertolaso ha lasciato intendere che tra le soluzioni allo studio c'é anche lo smaltimento delle ecoballe nelle cave, previa un'analisi biochimica a campione per valutare se si tratta di rifiuto semplice e non combustibile. Una buona notizia intanto giunge da Napoli. Bertolaso può contare sull'apertura della discarica di Riconta nel comune di Villaricca (Napoli). La discarica, superati i collaudi, è pronta a ricevere i rifiuti di Napoli e provincia ed è una delle tre discariche di cui il decreto del governo dispone l'apertura. Villaricca consentirà il regolare conferimento dei rifiuti, circa 2.000 tonnellate al giorno, giacenti nelle strade di Napoli e provincia garantendo così nel giro di qualche giorno lo smaltimento anche del pregresso. Procede senza affanni anche il conferimento presso la vasca del depuratore Napoli Est requisita dal commissariato per superare l'emergenza consentendo così alla città di tirare un sospiro di sollievo rispetto alla situazione che rimane critica nel resto della regione. Si annunciano invece più lunghi per le altre due discariche individuate dal decreto: Difesa Grande in Irpinia, e Paenzano 2 nel Nolano, non potranno aprire a breve. Ma se con l'apertura di Villaricca Napoli può tirare un sospiro di sollievo, la situazione resta grave nel resto della regione dove oltre alle 12 mila tonnellate di immondizia non raccolta nel Napoletano, sono 11 mila quelle in provincia di Salerno e 5 mila ciascuno nelle province di Avellino, Caserta e Benevento. Continuano i roghi, a Napoli come in provincia, con i cassonetti dati pericolosamente alle fiamme. Una situazione di emergenza, la definiscono i Vigili del Fuoco sulla quale - come ha sottolineato lo stesso Bertolaso oggi - rischia di speculare la camorra: "Quello che accade in Campania - ha detto il commissario - è una sconfitta per tutti. Non vedo nessun vincitore, se non la camorra".





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