*BRUTTA AVVENTURA PER IMPRENDITORE CASERTANO: RAPITO E RILASCIATO*
Data: Sabato, 07 ottobre @ 15:25:06 CEST
Argomento: Cronaca




Ore di ansia nella comunità italiana in Venezuela dove non ci sono ancora notizie di Nathaly Gotera e dei suoi figli Domenico e Renzo Festa di 12 e 9 anni, rapiti martedì mattina a San Cristobal, capoluogo dello stato di Tachira, a ridosso della frontiera con la Colombia. Al momento del rapimento, effettuato da un commando di cinque uomini armati, il padre, l'italiano Domingo Festa, di 40 anni e proprietario di una catena di negozi di materiale elettrico - lo stesso ramo di suo padre Giuseppe Festa, di origine napoletana, anche lui residente nella stessa città - si trovava per ragioni di lavoro in un'altra regione del Paese. "Per ora i rapitori non hanno effettuato alcun contatto con la famiglia", ha fatto sapere all'Ansa il console di Maracaibo Michele Polacco che, martedì, si trovava casualmente a San Cristobal con il funzionario della polizia italiana che opera a Caracas proprio per occuparsi della situazione della comunità italiana, di cui non pochi membri sono stati oggetto di sequestri. "Ci siamo subito riuniti con i familiari, dando loro i consigli del caso così come con le autorità della polizia venezuelana che si occupano del caso", ha anche reso noto il diplomatico, precisando che si ritiene, come ha anche assicurato il ministro degli interni Jesse Chacon, che i rapitori facciano parte di una banda specializzata. Il commando, con due fuoristrada ed un taxi, ha bloccato la macchina sulla quale si trovava Nathaly Gotera ed i due figli che erano appena usciti di casa per andare a scuola, e, in pochi minuti, li hanno fatti salire in uno dei loro veicoli e sono ripartiti. La polizia ha subito sguinzagliato diverse centinaia di uomini che hanno effettuato posti di blocco in tutta San Cristobal ma, finora, pur se secondo la stampa dei testimoni avrebbero tracciato i loro identikit ed indicato le targhe dei veicoli, non sono state trovate alcune tracce dei rapiti. E' andata invece meglio all'imprenditore Vincenzo Mazzone, originario di Caserta - è vicepresidente dell'Associazione Casertani - che, martedì sera, è stato rapito da un banda di sequestratori che lo ha fermato ad un finto posto di blocco in un quartiere di Caracas. Appena è venuto a sapere quanto era accaduto al padre, il figlio Giovanni che, un anno e mezzo fa era stato rapito a sua volta, si è mobilitato insieme alla polizia e, perlustrando la zona ha riconosciuto uno della banda, la stessa che aveva sequestrato lui. Con l'intervento degli agenti è riuscito a liberarlo e a far arrestare i sei delinquenti. Tra essi anche un funzionario della polizia locale, apparentemente lo stesso capo della banda. La piaga dei rapimenti non è una novità in Venezuela - dove, nei primi dieci mesi dell'anno sono avvenuti 121 sequestri, 25 dei quali conclusisi con la morte dei rapiti -, poiché spesso le bande operano in collusione con esponenti delle forze di sicurezza, come si è visto un mese fa proprio nella regione di Tachira, quando la Guardia Nazionale in un' operazione disposta dal ministero degli interni ne ha sgominata una formata da almeno una cinquantina di membri. E' appunto in questa situazione che, negli ultimi anni, almeno 58 italiani o loro discendenti sono stati sequestrati, cinque dei quali sono stati uccisi mentre di tre non si sa più nulla da tempo. D'altra parte, proprio un funzionario del Cicpc, il corpo di polizia che si occupa delle indagini antisequestro, avrebbe guidato mercoledì scorso a Caracas un commando di killer che ha sparato quattro colpi di pistola contro Alejandra Di Lorenzo Mastrobattista, una imprenditrice di origine italiana, ferendola gravemente. Secondo il quotidiano 'El Universal' la polizia è riuscita ad arrestare il terzetto di sicari che, a quanto sembra, sarebbero stati pagati dal marito della donna. Continuano le indagini sull'uccisione dell'italiana Elena Vecoli avvenuta la settima scorsa mentre si trovava in luna di miele insieme al marito in un albergo di Gran Roque, l'isola più grande dell'arcipelago Los Roques. Sempre secondo 'El Universal' la polizia è convinta che uno dei presunti assassini potrebbe essere Jean Carlos Millan Blanco, un giovane di 23 anni che, già in precedenza, con dei complici, avrebbe svaligiato un altro albergo di Gran Roque. Il giornale afferma che gli abitanti dell'isola già lo conoscevano come spacciatore di droga. La polizia avrebbe anche trovato l'imbarcazione che avrebbe utilizzato per fuggire dall'isola dopo il delitto insieme ad almeno due complici. (7 ottobre 2006-15:25)





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