POLITICA, CASERTA. ROMANO: 'MELONE EX FORZA ITALIA E' OFFENSIVO'
Data: Mercoledì, 27 settembre @ 20:37:03 CEST
Argomento: Politica




(di Paolo Romano, Consigliere Regionale) - “Forza Italia" sta certamente pagando scelte sbagliate fatte in passato quando si sono accolte persone nel partito badando solo a ciò che portavano in dote e non alla loro effettiva affidabilità e coerenza. Coerenti con le scelte del partito cui iniziavano a fare riferimento. Premesso ciò, entro nel merito delle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal sindaco di Casagiove, Vincenzo Melone. La sua scelta di uscire da Fi non fa certamente notizia. Ma colpiscono le motivazioni, contraddittorie e per giunta offensive. La firma in calce alle motivazioni sembra quasi una firma posta in calce ad un prestampato, precompilato ed utilizzato da tutti coloro fuoriescano da Fi. Nelle motivazioni esposte, il sindaco parla di coerenza. Perché tale coerenza non si è manifestata prima delle elezioni amministrative? E’ coerente chi viene eletto in un partito e vi resta in quanto identificato nell’ideale di quel simbolo, o è coerente chi viene eletto e poi senza riguardo della volontà popolare, abbandona? Il primo cittadino aggiunge che la scelta è dovuta alla necessità di difendere gli interessi del territorio. Ma a questo personaggio il partito ha mai chiesto di agire contro gli interessi del suo territorio? Se così è, lo dicesse apertamente denunciando gli accadimenti. Quando fa questa affermazione, del resto, offende senza mezzi termini. Cosa vuole dire? Che chi resta nel partito in cui viene eletto non difende il territorio? Io, ad esempio, sono stato eletto in Fi nel 1997 prima come consigliere comunale poi come consigliere regionale. Sempre all’opposizione, del resto. E posso in maniera trasparente affermare che ho sempre rappresentato gli interessi del mio territorio e della provincia di Caserta con proposte di legge e difendendo progettualità. Devo constatare, invece, che di certe cose chi fuoriesce dal partito, se ne accorga nel momento in cui il partito stesso di appartenenza non può garantire poltrone da cui ci si dimette solo in presenza di commissariamenti certi. Chiaro il mio riferimento al consorzio Ce3. Ed è strano che il sindaco parli di interessi del territorio da difendere allorquando ha avuto la possibilità dal partito di una rappresentanza che difendesse gli interessi del suo territorio proprio nel cda del consorzio Ce3. Ente strumentale di primaria importanza per rappresentare gli interessi della propria collettività. Ed allora basta. Basta far passare questi comportamenti motivandoli quasi con contenuti nobili. Perché di nobile non hanno nulla. Coerente dai nobili intenti è colui che viene eletto sotto un determinato simbolo e vi rimane sino alla scadenza del mandato che gli è stato conferito dall’elettorato. Gli interessi del territorio si possono difendere stando soprattutto in un partito; luogo deputato al confronto, alla dialettica, al dibattito, alla democrazia. Dove cioè vi è un minimo di collegialità. Esce dai partiti chi questo confronto non lo vuole e non lo accetta. Chi viene eletto in un partito pensa che è stato unto dal Signore. Chi decide di uscire dal partito abbia almeno la decenza del silenzio. O se si è coraggiosi si dica la verità rispetto a certe scelte personali”. (27 SETTEMBRE 2006-20:35)





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