GIORNALISTI, ABRUZZO:'LE INTERCETTAZIONI ILLEGALI NON COPERTE DA DIRITTO DI CRON
Data: Sabato, 23 settembre @ 07:34:59 CEST
Argomento: Giornali e Giornalisti


Il diffamato potràà chiedere all'editore un riasrcimento di 50 centesimi per ogni copia stampata del quotidiano e testata



Roma, 22 settembre 2006. «Le intercettazioni illegali non potranno essere utilizzate ai fini processuali e vanno distrutte». Lo prevede il decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei Ministri. Lo rende noto il ministro dell'Interno Giuliano Amato. «Sarà reato - afferma Amato - anche detenere le intercettazioni illegali». NON SONO PROVA -  Le informazioni contenute in intercetazioni illegali non possono costituire in nessun caso una prova da utilizare nei processi. Lo ha spiegato il ministro dell'Interno Giuliano Amato nell'illustrare i quattro articoli del decreto legge. LE SANZIONI - Per quanto riguarda la pubblicazione di intercettazioni illegali «sarà competente il giudice civile. Noi - spiega Amato - puniamo penalmente la detenzione». Per l'editore ed il direttore o il vicedirettore in solido è prevista «una sanzione di 50 centesimi per ogni copia stampata ovvero da 50mila ad un milione di euro per diffusione tv, radio o telematica. In ogni caso la sanzione non potrà essere inferiore a 20mila euro, anche se il giornale stampa 15 copie». Le sanzioni civili non riguardano i redattori. «Del giornalista che le scrive - ha spiegato il ministro dell'Interno Giuliano Amato - il decreto non parla. Io mi auguro che nessuno le scriva». In ogni caso, ha aggiunto il titolare del Viminale, «non è in gioco la libertà di informazione, ma la circolazione di materiale illecito». Resta il dubbio per quanto riguarda la detenzione di intercettazioni illegali, punita dal decreto legge con il carcere da 6 mesi a 4 anni. (Corriere.it)





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