CASERTA: CONCLUSA IN COLOMBIA MISSIONE ALLEVATORI BUFALINI
Data: Martedì, 19 settembre @ 15:13:04 CEST
Argomento: Alimentare




Dal 6 al 9 settembre una delegazione dell’Associazione italiana allevatori specie bufalina è stata presente a Medellin, in Colombia, in occasione del 3° Simposio sui bufali delle Americhe che si è tenuto in coincidenza con il 2° Convegno sul bufalo d’Europa e delle Americhe. La manifestazione sudamericana, organizzata quest’anno dall’Associazione colombiana allevatori bufalini, precede l’ VIII Congresso Mondiale del Bufalo che si terrà a Caserta dal 20 al 23 ottobre 2007 e che sarà organizzata dall’Internationa Buffalo Federation e dall’Ansb. Di ritorno dalla Colombia in questi giorni, il presidente Anasb Raffaele Garofalo dichiara: ”L’esperienza colombiana ci pone di fronte ad un grande mutamento su base storica dell’allevamento bufalino, che è in crescita ovunque nel mondo, una crescita della quale l’Italia è parte”. Oggi il 13% degli allevamenti di bovini è composto da capi bufalini, contro il 7% di 50 anni fa. “E nelle regioni tropicali e subtropicali il bufalo sta attraversando una fase di forte espansione, legata alla buona adattabilità di questo animale a questi climi, sia dal punto di vista delle performance produttive che riproduttive – sottolinea Garofalo. Non è stata osservata solo una crescita quantitativa : ”Nei paesi sud americani, Colombia in testa, il rafforzamento dell’allevamento del bufalo è legato a precise politiche di quei paesi, che esportano carne e latte per la fabbricazione di dolciumi verso gli USA – dice Garofalo, che aggiunge - sono realtà ricche di terra, con costi comparati bassi rispetto a quelli europei, e che si sta già orientando verso la mozzarella.” La controffensiva del mondo allevatoriale italiano è possibile:” Non si può dormire sugli allori, è necessario accelerare i processi di innovazione di prodotto legati alla filiera bufalina in Italia, con carne e altri prodotti del latte, e al tempo stesso occorre continuare a rafforzare il prodotto dop – asserisce Garofalo. L’eccellenza italiana raggiunta nella genetica e nella mozzarella dop da sola non basta e la buona volontà degli imprenditori neppure: ”Occorre rafforzare le infrastrutture agricole e le politiche agricole nazionali senza le quali diventa difficile operare in un contesto competitivo globale – ricorda Garofalo – che aggiunge – ci auguriamo che il recente viaggio in Cina anche dei responsabili delle politiche agricole regionali del mezzogiorno abbia contribuito ad una crescita culturale su quelli che sono i possibili nuovi scenari competitivi nei quali poter collocare i prodotti delle nostre aziende”. (19 settembre 2006-15:12)





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