CASERTA, ACMS: BOVE (PRC) DI NON A PRIVATI NELLA SOCIETA'
Data: Giovedì, 14 settembre @ 13:35:27 CEST
Argomento: Trasporti




"Una cosa è riconoscere che l'Acms è un malato terminale, una cosa è pensare che l'unica soluzione possibile sia la privatizzazione". A sostenerlo, in una nota, è Giosué Bove, segretario provinciale di Rifondazione Comunista il quale, in merito al trasporto pubblico in provincia di Caserta auspica "la riorganizzazione del servizio ed il suo potenziamento in termini qualitativi e quantitativi nell'ambito di una riforma del sistema di mobilità regionale". In particolare Bove chiama in causa "una holding pubblica dei trasporti, costituita dalle società dei trasporti di proprietà pubblica, aziende speciali, miste e spa di proprietà di enti, in grado di superare il nanismo delle aziende periferiche e di diventare leader nel settore in tutto il Mezzogiorno". "Questa proposta, che permetterebbe anche eventualmente di soddisfare i requisiti delle gare d'appalto internazionali, in cui sono determinanti dimensioni e livelli di qualità documentati, e che avrebbe caratteristiche di fattibilità e di cantierabilità rapida è stata spesso osteggiata in nome di una malintesa 'casertanita'' dell'Acms - dice il segretario di Rifondazione - In realtà il problema di cui bisogna preoccuparsi è la difesa e lo sviluppo del carattere pubblico dell'azienda di trasporti". Una azienda a carattere regionale, sottolinea, "potrebbe, infatti, davvero essere competitiva per qualità e prezzo con i privati". "Essa sarebbe in grado di produrre economie di scala impossibili nelle piccole aziende periferiche, potrebbe realizzare una gestione unificata ed efficiente del parco macchine - aggiunge - concentrando ed economizzando i servizi di manutenzione e la gestione amministrativa, e potrebbe produrre innovazioni in termini di tipologia del servizio sulla base di un rinnovato rapporto partecipativo dell'utenza nella definizione della offerta, godendo della possibilità di bilanciare periodi di perdita in una zona con i contestuali guadagni in un'altra, avendo così tempo e risorse per correggere i problemi delle aree critiche, anche attraverso politiche di mobilità interna". "Il processo di costruzione della holding può essere un percorso progressivo, cominciando dalle aziende tra loro più vicine e simili e via via estendendosi a tutto il sistema di mobilità regionale - conclude - Il nuovo Cda dell'Acms, per noi, deve avere questa missione". (14 settembre 2006-13:35)





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