POLITICA A CASERTA, VENTRE. 'QUELLE DI MENDITTO NON SONO IDEE'
Data: Giovedì, 31 agosto @ 18:25:13 CEST
Argomento: Politica




(di Riccardo Ventre, Eurodeputato, consigliere comunale a Caserta) - Leggo una dichiarazione del sig. Domenico Menditto, detto Lello, nella quale lo stesso fa riferimento ad un mio invito rivolto a lui e ad altri “manovratori”, politici si intende, di questa squallida stagione politica casertana iniziata un anno e mezzo fa con il rinnovo del consiglio provinciale. In democrazia tutte le idee sono degne di rispetto e quindi se il Menditto avesse esternato un’idea, condivisibile o non condivisibile, la rispetterei. Il fatto è che si è limitato a dire cose banali, ovvie ma che non hanno nessun riferimento con quanto io avevo sostenuto. In buona sostanza io avevo detto, ma ovviamente è un’idea anche se non solo mia ma di tutta la più consolidata dottrina politica, che in un sistema maggioritario, soprattutto quello che si è sviluppato nel nostro paese con l’elezione diretta di sindaci, di presidenti della provincia e della regione, esiste un rapporto più immediato tra il cittadino elettore e chi viene scelto per amministrare. Questo rapporto può svilupparsi in campagna elettorale ma che, con gli strumenti di comunicazione che oggi vi sono, può e deve continuare anche nell’esercizio dell’amministrazione della cosa pubblica di guisa che il colloquio con il cittadino può essere anche quotidiano. Insomma stiamo assistendo ad un passaggio da una democrazia rappresentativa ad una democrazia partecipativa, ossia una democrazia nella quale il cittadino non si limita più a delegare ad altri il soddisfacimento di interessi e bisogni ma continua a concorrere, attraverso suggerimenti, proposte, istanze da singolo o in maniera associata, affinchè colui che egli ha scelto, diciamo, svolga la sua attività nel migliore dei modi. Ciò ovviamente riduce di molto gli spazi non solo dei partiti ma anche e soprattutto dei mediatori, occulti o meno occulti, con intendimenti leciti o meno leciti, che soprattutto nella prima repubblica, alla quale io mi onoro di essere appartenuto, pullulavano intorno a chi decideva. In questo mutato contesto politico, e direi anche sociale, non immaginando nemmeno lontanamente di ritenere che non vi siano o non vi debbano essere coloro che elaborano idee e programmi anche senza candidarsi, sostenevo e sostengo che nell’attuale situazione casertana, la politica che deve pur sempre essere fatta dai partiti e dalle istituzioni, è diventata nel centro sinistra recessiva rispetto ad altri interessi che si sono concretizzati prima nei partiti, quando ciò ha fatto comodo (vedi elezioni provinciali), poi al di fuori degli stessi (vedi elezioni comunali) ma, in questo secondo caso, con l’intendimento, come sostiene lo stesso sig. Menditto in altra intervista, di passaggio provvisorio per giungere all’approdo in partito politico. In altri termini prendere voti in nome di una civicità dell’aggregazione, conquistare il governo e poi portarlo in dote personale al partito migliore offerente. Ed è questo che va condannato perché ciò significa ingannare la gente ed è esattamente ciò che dicevo nel mio precedente intervento, e lo ribadisco, ossia la gente oggi vuole sapere per chi vota, per che cosa vota e quali obiettivi e finalità, oltre naturalmente ai programmi, hanno coloro che si candidano ad essere votati. E’ questo il mutamento che sembra non aver colto il Menditto con le osservazioni di tutt’altro tenore che ha fatto alle mie considerazioni di natura squisitamente politica, senza considerare che questo tale mi sembra anche piuttosto astiosetto (forse ho toccato il nervo scoperto?) nei confronti di chi, come me, al contrario ne aveva elogiato e, lo confermo, la capacità politica e di amministratore. Si aggiorni, quindi, Menditto e i suoi sodali perché i cittadini si pentono subito, da grandi giudici quali sono, dei voti espressi con emotività e il giudizio popolare, sulla inesistenza della provincia in un anno e mezzo di gestione e su questo avvio soltanto spartitorio dell’amministrazione comunale, dimostrano come gli ideatori e gli esecutori, in taluni casi inconsci di questo fantomatico progetto, siano fuori della realtà. (31 agosto 2006-18:24)





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