*LAVORO, PRONUNCIA DELL'EUROPA: 'E' POSSIBILE NON ASSUMERE CHI FUMA*
Data: Domenica, 06 agosto @ 08:35:00 CEST
Argomento: Cittadini e Giustizia


Il direttore di un call-center iralndese: fumare è antisociale, antieconomico «e onestamente anche idiota»



(dal Corriere della Sera di Domenica 6 Agosto) - La britannica Catherine Stihler, parlamentare europea per il partito laburista, ha letto l'intervento scritto del collega ceco e ha pensato «ecco, era esattamente la risposta che non avrei voluto». Vladimir Spidla, responsabile della Commissione europea per i temi del lavoro e delle pari opportunità, rispondendo a una questione sollevata da Catherine, spiegava che, «sì, l'Unione Europea proibisce la discriminazione sociale per i temi più disparati» ma nessuno vieta espressamente di discriminare chi fuma. Quindi, ha ammesso Spidla, «una pubblicità per la ricerca di impiegati nella quale si premette "astenersi fumatori" non sembra violare nessuna delle nostre leggi sul divieto di discriminazione». ESCLUDERE CHI FUMA — La deduzione è automatica. Grandi industrie o piccole imprese che siano, prendano nota: se si è in Europa fra i requisiti per l'assunzione si può inserire anche la clausola che esclude chi fuma, senza incappare in ricorsi o sanzioni. Esattamente come ha fatto qualche settimana fa l'irlandese Dotcom Directories, un call-center diretto da Philip Tobin, igienista convinto che fumare sia antisociale, antieconomico «e onestamente anche idiota». «Smokers need not apply» diceva il suo annuncio pubblicato per la ricerca di personale, un'espressione che suggerisce ai fumatori: «potete anche fare a meno di presentarvi». Qualche aspirante impiegato dalla sigaretta facile non ha digerito l'esclusione e ne ha fatto una questione pubblica sperando nell'intervento dei politici. Ma quando la pratica «Dotcom» è approdata al governo, per i fumatori è stato anche peggio: «Non è stata violata nessuna legge» ha garantito l'esecutivo irlandese. L'ultima speranza era l'Unione Europea. Sarebbe bastato un richiamo politico ai parlamentari dell'isola, una procedura da aprire alla Corte dei diritti dell'uomo, un ricorso alla Corte di Giustizia. Ma niente: Vladimir Spidla ha gelato ogni aspettativa evitando accuratamente di annunciare iniziative a favore dei fumatori e specificando che la pubblicità dello scandalo non ha infranto le regole europee anti-discriminazione. Con buona pace di mister Tobin che nella sua ultima intervista si è spinto fino a dire che «i fumatori puzzano» e che non rientrano fra i suoi ipotetici impiegati perché, se fumano, «non hanno il livello di intelligenza che sto cercando». Il Financial Times, che ieri ha dedicato all'argomento la prima pagina, riporta il commento rassegnato di Simon Clark, direttore di Forest, associazione britannica pro-smoking. «Siamo dispiaciuti, ma certo non sorpresi da quello che dice Spidla. Del resto i lavoratori ormai sono discriminati per tutto, anche perché sono troppo grassi e perfino per il colore dei capelli». Come dire: siamo pronti a tutto. Anche perché non è una rarità trovarsi davanti a porte sbarrate per via delle sigarette. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità dal 1 dicembre 2005 ha stabilito di non assumere più nessuno che ha a che fare col tabacco. Ma finora (Oms a parte) le istituzioni europee non hanno stabilito regole così ferree e si contano sulle dita di una mano le medie e piccole società private dalla tolleranza zero. IN ITALIA — Non se ne ha notizia al di qua delle Alpi, per esempio. Con la legge anti-tabacco firmata dall'ex ministro Girolamo Sirchia, l'Italia ha vietato il fumo nei luoghi di lavoro ma nemmeno i proibizionisti più radicali hanno mai indicato come possibile la clausola quell'«astenersi fumatori» che gli irlandesi non ritengono discriminante. Il rischio è che la nuova discussione in Commissione Europea moltiplichi l'integralismo contro i tabagisti, specie in via di estinzione per nulla protetta che sogna l'India di qualche anno fa dove i pacchetti di sigarette non minacciavano «il fumo uccide» ma promettevano: «buone fino all'ultimo tiro».





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