S. MARIA C.V. (CASERTA): TENTATO OMICIDIO PENALISTA, DDA SCOPRE RETROSCENA
Data: Martedì, 27 giugno @ 15:48:15 CEST
Argomento: Cronaca




Nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere per Francesco Bidognetti, detto 'cicciotte e mezzanotte', in carcere ormai da anni a L'Aquila, ma considerato ancora ai vertici di uno dei gruppi camorristici del clan dei Casalesi. Il boss, a conclusione di indagini coordinate dalla Dda di Napoli è accusato di essere il mandante dell'omicidio di Nicola Alemanni, il cui cadavere carbonizzato fu trovato nel bagagliaio di una vettura data alle fiamme nel 1993 e del tentato omicidio dell'avvocato Delio Iorio. Il professionista sammaritano scampò miracolosamente alla morte nell'aprile del 1993, quando, secondo le risultanze delle indagini Nicola Alemanni e Raffaele Conte, gli spararono contro colpi di fucile caricato a pallettoni senza, però, ucciderlo. La decisione di eliminare il penalista, secondo quanto accertato dagli investigatori, anche grazie al contributo dei collaboratori di giustizia, Angela Barra, Dario de Simone, Raffaele Ferrara, Giovanni Ferriero,Giuseppe Pagano e Francesco Cirillo, sarebbe stata presa da Bidognetti quando Delio Iorio assunse la difesa di alcuni componenti della famiglia di Francesco Schiavone, detto 'Sandokan', anche lui in carcere da anni, ma a tutt'oggi ritenuto al vertice del clan dei Casalesi. 'Cicciotte e mezzanotte', secondo i giudici, temeva probabilmente che nella sua attività il professionista, ritenuto vicino dalle forze dell'ordine, ad un'altra potente famiglia dei Casalesi, quella dei De Falco e all'avvocato Aldo Scalzone, ucciso nel '91, potesse attingere notizie riservate sull'organizzazione criminale da trasmettere agli investigatori in cambio di favori per i suoi nuovi assistiti. In una nota, firmata dal procuratore aggiunto della Repubblica di Napoli e coordinatore della Dda, Franco Roberti sono spiegati anche i motivi dell'uccisione di Nicola Alemanni. Quest'ultimo,ritenuto uomo di fiducia di Bidognetti spiegano i giudici, ha pagato con la vita il passaggio nelle fila del clan capeggiato da Vincenzo De Falco e, il suo rientro nei ranghi dopo l'uccisione di quest'ultimo. Ma Alemanni fu anche punito, a parere degli investigatori, per non essere riuscito ad uccidere l'avvocato Iorio, per avere contratto debiti non onorati, per fare uso di stupefacenti e per ultimo per avere offeso Angela Barra, ora collaboratrice di giustizia ma all'epoca legata sentimentalmente a Bidognetti. (27 giugno 2006-15:47)





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