Casertasette - CURARE LA PAZZIA: A CAPUA (CASERTA) UN CONVEGNO DELL'ASL CON PFIZER

Tra gli psichiatri si registrano 50 casi di suicidio su 100mila, mentre nella popolazione normale la percentuale scende ad 11 casi su 100mila. Questo è uno dei dati resi noti nel corso del convegno "Curare i curanti" che si è svolto stamani a Capua. All'evento, organizzato dall'Unità Operativa di Salute Mentale di Capua Asl Caserta 2, in collaborazione con Pfizer Italia, hanno partecipato i medici psichiatri provenienti da tutta la Campania. La categoria dei medici psichiatri - informa una nota - rappresenta una delle più a rischio di patologie mentali. Il continuo contatto con i pazienti, associato ad altre forme di stress professionali, genera un accumulo di tensione psicofisica, la quale mette a rischio l'integrità dello specialista. Per questo, sono sempre di più i medici che si rivolgono ai propri colleghi con l'obiettivo di ritrovare una perfetta condizione. "Uno studio effettuato su 264 psicoterapeuti - ha evidenziato Aldo Mariano, responsabile dell'Unità Operativa di Salute Mentale di Capua - ha fatto registrare nell'82% dei casi, difficoltà nelle relazioni interpersonali, nel 57% sintomi depressivi, nell'11% abuso di sostanze, nel 2% suicidio". Da questi dati epidemiologici - ha aggiunto Mariano - si può notare quanto sia a rischio di sofferenza psicopatologica questa categoria professionale. Di contro, è largamente diffusa, nella stessa comunità, l'opinione di quanto poco si faccia per la prevenzione e la cura". Durante il convegno è stato sottolineato - prosegue la nota - che in particolare, l'operatore psichiatra impegnato nei servizi pubblici, dove il rischio di impattare con situazioni stressanti e frustranti è molto alto, si vede costretto a rivolgersi ad agenzie private quando non riesce più a gestire in solitudine il proprio malessere. L'incontro svoltosi stamani a Capua ha offerto ai partecipanti la possibilità di confrontarsi fra loro, a partire da esperienze e riflessioni maturate nell'ambito del tema della cura dei curanti, vista non come fatto privato e straordinario, ma come parte integrante del lavoro quotidiano in un'equipe di salute mentale. (16 giugno 2006-15:00)